Nelle tenebre sorge una luce, nasce il nuovo popolo di Dio
In Galilea Gesù inizia il suo ministero. La sua parola è luce che dirada le tenebre e scalda i cuori, la sua chiamata trasforma la vita dei primi discepoli. Mettiamoci anche noi al seguito del Maestro, per essere da lui guidati alla pienezza della vita. – Oggi ricorre la Domenica della Parola.
Con questa domenica del tempo ordinario inizia l’ascolto del Vangelo secondo Matteo. Oggi ci viene presentato Gesù che, avendo saputo dell’arresto di Giovanni Battista, in una sorta di ritirata prudenziale, torna in Galilea, «nella terra di Zàbulon e di Nèftali», una citazione del profeta Isaia (I Lettura).
Si compiono le Scritture. La predicazione di Gesù inizia con la chiamata dei primi quattro discepoli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni. Nella «Galilea delle genti» nasce il nuovo popolo di Dio che Gesù invita alla conversione, al cambiamento di mentalità e del proprio modo di agire perché «il regno dei cieli è vicino».
Il popolo d’Israele è sempre rivolto al futuro, alle promesse. Con Gesù il futuro è diventato presente. La speranza e le attese dei profeti si realizzano: siamo chiamati a cambiare i nostri egoismi in amore. Cristo Gesù non può essere diviso, ci ricorda l’apostolo Paolo (II Lettura).
La fede nell’unico Salvatore deve esprimersi ed essere testimoniata in una vera unità che la grazia del Signore trasforma in comunione. Questa comunione è l’impegno che la parola di Gesù oggi chiede a ciascuno di noi.
mons. Domenico D’Ambrosio, Arcivescovo emerito di Lecce – Fonte – Edizioni San Paolo