PADRE, VENGA IL TUO REGNO!
Gesรน ci insegna come e quando pregare, rivolgendoci a Dio e chiamandolo Padre, con fiducia e perseveranza. Chi entra in questa relazione profonda puรฒ rivolgersi a Dio come Abramo, e intercedere per il perdono e le necessitร di tutta lโumanitร .
Un antico racconto giapponese narra di tre bambini che, passeggiando in un bosco, scoprono un cuculo. Il primo dice: ยซSe non canta, lo ammazzoยป. ยซNon essere cosรฌ brutale โ replica il secondo โ io lo invito a cantareยป.
Interviene allora il piรน piccolo: ยซIo aspetterรฒ semplicemente che cantiยป. Dio รจ come il cuculo di questo bosco. Non gli si puรฒ forzare la mano. Si puรฒ solo attendere che la grazia canti in noi, e desiderare che canti. Una storia che, se letta nella sua veritร , รจ veramente istruttiva.
Desiderare che la grazia di Dio canti in noi e nella vita dellโumanitร significa aprirci alla santificazione del nome del Signore, significa attendere la sua misericordia elevando aDio una fervente e sincera preghiera, cosรฌ come ha fatto Abramo di fronte a Dio perchรฉ si aprisse al perdono degli abitanti di Sodoma; cosรฌ come chiede Gesรน nella preghiera che consegna come modello con cui rivolgerci al Padre e che โ afferma santโAgostino โ รจ il modello di ogni preghiera.
Suscitando la grazia di Dio, noi ci apriamo alla confidenza con lui e su di noi si riversano i doni del suo amore, ottenendoci fiducia, felicitร e salvezza.
don Tiberio Cantaboni
Fonte Edizioni San Paolo