Commento al Vangelo dal foglietto “La Domenica” del 24 Luglio 2022

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PADRE, VENGA IL TUO REGNO!

Gesรน ci insegna come e quando pregare, rivolgendoci a Dio e chiamandolo Padre, con fiducia e perseveranza. Chi entra in questa relazione profonda puรฒ rivolgersi a Dio come Abramo, e intercedere per il perdono e le necessitร  di tutta lโ€™umanitร .

Un antico racconto giapponese narra di tre bambini che, passeggiando in un bosco, scoprono un cuculo. Il primo dice: ยซSe non canta, lo ammazzoยป. ยซNon essere cosรฌ brutale โ€“ replica il secondo โ€“ io lo invito a cantareยป.

Interviene allora il piรน piccolo: ยซIo aspetterรฒ semplicemente che cantiยป. Dio รจ come il cuculo di questo bosco. Non gli si puรฒ forzare la mano. Si puรฒ solo attendere che la grazia canti in noi, e desiderare che canti. Una storia che, se letta nella sua veritร , รจ veramente istruttiva.

Desiderare che la grazia di Dio canti in noi e nella vita dellโ€™umanitร  significa aprirci alla santificazione del nome del Signore, significa attendere la sua misericordia elevando aDio una fervente e sincera preghiera, cosรฌ come ha fatto Abramo di fronte a Dio perchรฉ si aprisse al perdono degli abitanti di Sodoma; cosรฌ come chiede Gesรน nella preghiera che consegna come modello con cui rivolgerci al Padre e che โ€“ afferma santโ€™Agostino โ€“ รจ il modello di ogni preghiera.

Suscitando la grazia di Dio, noi ci apriamo alla confidenza con lui e su di noi si riversano i doni del suo amore, ottenendoci fiducia, felicitร  e salvezza.

don Tiberio Cantaboni

Fonte Edizioni San Paolo