LA PAROLA, PRESENZA VIVA DI CRISTO IN MEZZO A NOI
Nella sinagoga di Nà zaret Gesù proclama che in lui si sono compiute le Scritture. A noi cristiani, membra del suo Corpo, è chiesto oggi di compiere quanto annunciano, con una esistenza coerente col Vangelo. Oggi è la Domenica della Parola.
L’importanza della Parola di Dio per noi cristiani deriva dal fatto che per mezzo di essa Dio stesso, in Cristo, parla alla Chiesa (Sacrosanctum Concilium 7). Soprattutto la lettura del racconto evangelico è presenza viva di Cristo in mezzo a noi.
Ogni volta che ascoltiamo il Vangelo facciamo la stessa esperienza di coloro che, presenti nella sinagoga di Nà zaret, fissano gli occhi su Gesù che parla e dice: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». Diventa nostra anche l’esperienza dell’antico popolo che partecipa alla solenne liturgia presieduta dal sacerdote Esdra (I Lettura) in cui l’ascolto della Parola suscita in tutti il dolore per le colpe commesse, ma non per farlo sprofondare nel pianto bensì per rialzarlo, infiammarlo di gioia e stimolarne l’impegno personale e comunitario.
In ogni Messa, noi cristiani, nutriti alla mensa della Parola e dell’Eucaristia (Dei Verbum 21), chiediamo che lo Spirito ci riunisca in un solo corpo. Non sono parole dette con leggerezza: chiediamo a Cristo di diventare sue membra (II Lettura) e, ciascuno per la sua parte, ci impegniamo a essere eco di lui, che è parola di Dio.
don Pietro Roberto Minali, ssp
Fonte Edizioni San Paolo
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