Oggi andiamo incontro al Signore perchรฉ ci doni las ua luce .Questo dono, che abbiamo giร ricevuto nel Battesimo, lo chiediamo ogni giorno per essere riconosciuti nel mondoc ome figli della luce
Comportarsi da figli della luce, come chiede Paolo ai cristiani di Efeso (II Lettura), prima che essere frutto di un nostro impegno, รจ un dono che riceviamo dal Signore e dalla sua Pasqua, e che la nostra libertร dovrร poi sforzarsi di accogliere. Rimane comunque un dono battesimale, come annuncia lo stesso Apostolo, citando probabilmente un inno o unโantifona liturgica che la comunitร pregava: ยซSvรฉgliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerร ยป. La nostra partecipazione alla Pasqua di Gesรน, grazie ai sacramenti che celebriamo, apre i nostri occhi e ci dona una possibilitร diversa di vedere, simile a quella di Dio, come Dio stesso rivela a Samuele: ยซLโuomo vede lโapparenza, ma il Signore vede il cuoreยป (I Lettura). Questa affermazione, stando al testo ebraico, puรฒ essere anche intesa: ยซDio vede con il cuoreยป. Si tratta cioรจ di un diverso modo di vedere, che assume altri criteri di discernimento e di giudizio.
Anche chi ci vede bene, ha bisogno, come il cieco nato, di essere guarito da Gesรน, per giungere ad avere uno sguardo luminoso. ร la nostra pretesa di vedere, illudendoci di non aver bisogno di guarigione, a renderci ciechi.
fr. Luca Fallica, Comunitร Ss. Trinitร di Dumenza โ Fonte โ Edizioni San Paolo