Commento al Vangelo dal foglietto “La Domenica” del 20 Marzo 2022

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CONVERTIRSI? È PORTARE FRUTTI GRADITI A DIO

Non ha senso angosciarci in preoccupazioni per il futuro. Non ci è dato di sapere quanto tempo ci resta. Una cosa possiamo fare: lasciarci convertire da Dio. Non perdiamo tempo e approfittiamo di ogni istante per essere graditi a lui, che è infinita bontà e giustizia.

Il Vangelo ci presenta due fatti di cronaca con molti morti. Gesù, a differenza dei farisei, li legge non come un castigo per i presunti peccati delle vittime, ma come un ammonimento e un invito alla conversione per tutti.

Convertirsi significa «portare frutti» buoni, oggi. Un albero nella vigna deve portare frutti, altrimenti viene tagliato. Non basta essere “piantati” nella vigna del Signore, non basta essere stati “battezzati”, non basta mangiare «lo stesso cibo spirituale» o bere «la stessa bevanda spirituale» per salvarsi. La storia degli Ebrei nel deserto è un duro esempio per noi. Essi con le loro mormorazioni e infedeltà non furono graditi a Dio (II Lettura).

La Quaresima è giunta ormai a metà del suo cammino. L’albero della tua vita sta portando frutti o è ancora sterile? Làsciati “zappare” e “fertilizzare” dalla Parola di Dio e dalla fede della Chiesa. Anche a te, come a Mosè (I Lettura), Dio può presentarsi nel modo più impensato e nel luogo più imprevedibile per affidarti la grande missione di liberare il tuocuore dalla schiavitù del peccato. E così potrai aiutare anche il tuo prossimo in questo cammino di libertà.

padre Giovanni Crisci, frate cappuccino

Fonte Edizioni San Paolo