BETANIA, IL RIPOSO DI DIO
Come Abramo, anche Marta e Maria accolgono il Signore. Lui ci visita continuamente attraverso la sua parola. Con l’udito attento e il cuore aperto, accogliamo il grande dono dell’Eucaristia e diventiamo veri familiari di Dio
La vita di Gesù, il Figlio di Dio incarnato, nasce da una duplice accoglienza: quella di Maria, che dice «Sì» al progetto diDio, e quella di Giuseppe, che accetta di “entrare” in questo progetto.
In Gesù, Dio viene per porre la sua tenda fra noi, per farsi pellegrino, ma da molti verrà respinto e rifiutato. Ma l’uomo è creato per essere “in comunione” e accogliente, per questo pochi episodi della Scrittura comunicano la stessa struggente carica d’intimità e di pace di come quando l’uomo si ritrova a ospitare Dio. È il caso di Abramo e Sara con i tre misteriosi personaggi con cui s’intrattengono alle Querce di Mamre (I Lettura), e di Marta e Maria, due sorelle così diverse, ma tanto simili nell’ospitalità verso il pellegrino Gesù nella casa di Betania (Vangelo).
Contempliamo oggi Dio che si ferma nella casa dell’uomo in cerca di ristoro. L’ingrata risposta di molti al suo desiderio di salvare gli uomini, fa dei cuori dei piccoli e dei semplici un’oasi di pace in cui Dio ama sostare.
Diventassimo anche noi capaci di accoglienza come Maria e Marta, diverse nel “fare” – una ascolta, seduta, il Maestro, l’altra lo serve – ma molto simili nel lasciarsi trasformare da lui! Chi accoglie Dio diventa fecondo e la sua vita è capace di generare nuova vita.
don Pietro Roberto Minali, ssp
Fonte Edizioni San Paolo