Commento al Vangelo dal foglietto “La Domenica” del 15 Gennaio 2023

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Gesù rivelatore dell’amore del Padre

Giovanni Battista indica ai suoi discepoli Gesù, il Messia, qualificandolo con il titolo di “agnello di Dio”. Egli, infatti, compirà la volontà del Padre, paziente nella sofferenza e innocente nel sacrificarsi per la redenzione dell’umanità.

Isaìa, il profeta, ha maturato una certezza fondamentale: la sua missione di “servo” non può essere limitata al solo popolo d’Israele. Jahvè lo renderà «luce delle nazioni» per portare la salvezza «fino all’estremità della terra» (I Lettura).

L’ultimo e più grande dei profeti, Giovanni Battista, vede venire Gesù e lo presenta come «l’agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo» (Vangelo). Qual è questo peccato? È il rifiuto di riconoscere l’“uomo” Gesù di Nazaret come Messia e Figlio di Dio! È la continua lotta fra le tenebre e la Luce, lotta che segnerà tutto il Vangelo e segna la vita di ogni essere umano, compresa la mia e la tua! Illuminato dall’intimità con Dio, il Battista contempla lo Spirito che, «come una colomba», “discende” e “rimane” su Gesù.

La Trinità si fa presente per la prima volta nella storia dell’umanità. Sono ormai cominciati i tempi nuovi: Gesù, che «battezza nello Spirito Santo», porta al mondo intero la pienezza dell’amore di Dio. L’apostolo Paolo (II Lettura) conosce bene questa verità salvifica. Perciò si rivolge a «tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome» di Gesù. Quindi si rivolge anche a noi che, con il battesimo, siamo «santi per chiamata»

Padre Giovanni Crisci, frate cappuccino 

Fonte Edizioni San Paolo