Onorare Dio con le labbra e con il cuore
Rendere a Cesare quello che รจ di Cesare e a Dio quello che รจ di Dio รจ la risposta di Gesรน a una domanda tranello. ร chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesรน lo insegnerร con la sua vita e lโobbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
Nella nostra vita di fede gli atti esteriori, le preghiere, i riti sacramentali devono avere un corrispettivo nelle disposizioni interiori della persona, nei sentimenti profondi con i quali vanno accompagnati e vissuti.
Senza tali disposizioni questi atti sarebbero menzogneri e ipocriti. Non resta allora altro da fare che esaminarci con serietร e lealtร e, se occorre, rimettere in questione lโespressione della nostra vita cristiana. La convinta e convincente osservanza dei comandamenti รจ la sola risposta che Dio si attende da Israele, popolo dellโAlleanza e dei divini favori: una risposta personale, ispirata dallโamore, che dร valore allโosservanza esteriore della Legge, che pur ci vuole (I Lettura).
San Giacomo (II Lettura) insiste nel dire che la parola di Dio devโessere non solo ascoltata, ma anche fatta fruttificare attraverso lโamore per Dio e la caritร verso il prossimo bisognoso di soccorso. La sola pratica esteriore della religione, infatti, non puรฒ piacere a Dio (Vangelo).
Occorre far proprio un atteggiamento interiore sincero e disinteressato, che si esprime nellโadorazione dellโunico Dio e nella disponibilitร per i fratelli. ร, dunque, solo la sua autenticitร a conferire valore alla pratica religiosa.
don D.B. – Fonte Edizioni San Paolo