L’abbraccio di tutti i figli di Dio
Rendere a Cesare quello che รจ di Cesare e a Dio quello che รจ di Dio รจ la risposta di Gesรน a una domanda tranello. ร chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesรน lo insegnerร con la sua vita e lโobbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
Gioia e gratitudine sono i sentimenti che la liturgia suscita in noi in questo giorno di festa! Mai come oggi ci รจ dato di sentire lโabbraccio eterno tra cielo e terra, la fraternitร universale di tutti i santi, la comune vocazione di โfigli di Dioโ che lโamore del Padre ha santificato (reso santi) e il sangue del Figlio ha redento.
Sรฌ, santi si nasce ma anche si diventa perchรฉ, se รจ vero che lโamore si riceve, รจ pur vero che allโamore si risponde. Ogni giorno il Signore continua a scommettere su ciascuno di noi, soprattutto lร dove la storia umana sembra voler seppellire, piรน che rivelare, la nostra identitร di figli. Ma cosa rimane alla fine di tutto?
LโApocalisse ce lo ricorda: restano le persone, i cui volti, trasfigurati dallโamore vissuto, recano impresse storie pasquali tanto diverse quanto simili. โSigilloโ e โvesti candideโ, simboli battesimali, contraddistinguono coloro che, tra prove e sofferenze, attraversano la storia stando โin piediโ, nella postura dei risorti, tenendo โrami di palmaโ (segno di vittoria) nelle loro mani.
Li accomuna la speranza promessa da Gesรน alle folle: ยซBeati…ยป. La stessa che, qui e ora, ci purifica, ci guida e ci conforta.
Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione – Albano L. (RM)
Fonte Edizioni San Paolo