L’ALBA DEL PERDONO
La fede della Chiesa nella Risurrezione si fonda sulle ripetute apparizioni del Signore; in esse si rivela l’infinito desiderio di Dio di offrire a tutti il suo perdono e la pace. Il primo a farne esperienza è Pietro. Oggi ricorre la 98a Giornata per l’Università Cattolica.
È l’alba quando il Risorto si manifesta ai discepoli, impegnati nella pesca sul mare di Tiberìade. Sono in sette: cinque di essi ci sono noti, altri due sono sconosciuti. Sono delusi, la loro fatica è stata vana. Com’è possibile? Hanno lavorato tutta la notte, sono pescatori esperti, non certo degli sprovveduti, eppure non hanno pescato nulla! Essi sono tornati alla loro antica attività; i giorni trascorsi con Gesù sono un ricordo.
Il Maestro li aveva istituiti «pescatori di uomini» e li aveva chiamati proprio nel luogo del loro lavoro, all’inizio del suo ministero. Ora sono tristi e delusi, soprattutto Pietro che «ha pianto amaramente» per aver tradito il Signore. Ma ecco il Risorto che irrompe, lì, nello stesso luogo del primo amore. Accade sempre così: l’incontro con il Signore avviene lì dove viviamo e lavoriamo.
Egli assume le nostre vite, le apprezza, non disdegna la nostra fatica e il nostro sudore, ama in-trattenersi con noi, ama perdonare! Nella triplice domanda che rivolge a Pietro c’è un abisso di amore che restaura tralui e l’apostolo un legame più forte di sempre. Pietro, “perdonato” potrà, di lì a poco, essere testimone coraggioso del Risorto davanti al sinedrio.
don Michele G. D’Agostino,ssp
Fonte Edizioni San Paolo