Commento a Numeri 13-16 (Nm 13-16)

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Al ritorno dall’esplorazione, da un lato vi è l’entusiasmo per le ricchezze della Terra Promessa, dall’altro vi è la diffidenza per la forza degli abitanti preesistenti. Capita anche a noi, di fronte alle novità. Ma a quelle che promette Dio, lo sentiamo con il cuore, non possiamo dire di no. Tranne Caleb pronto a entrare, gli altri due si rifiutano di ascoltare il cuore: si convincono e convincono il popolo che razionalmente quella Terra Promessa sia da impossibile da raggiungere insieme, nonostante la promessa e i frutti buoni sperimentati personalmente.

Così esplode una prima rivolta contro Mosè e contro Aronne. Mosè riesce a intercedere, ma Israele dovrà restare altri quarant’anni nel deserto, per poi morire in esilio, tranne chi si era fidato. Nel frattempo Mosè deve sventare un’ulteriore congiura, questa volta di alcuni leviti che aiutavano i sacerdoti. Ma il Signore continua a confermare il suo favore per Mosè e Aronne.

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A cura di Piotr Zygulski