Commento a 2Maccabei 13, 1-8

742

Quando in un testo come quello con cui ci incontriamo oggi, dove assistiamo ad un breve episodio che si svolge tra gente pagana, si coglie bene la radicale diversitร  delle persone e delle culture, e quindi lโ€™abisso che in realtร  distingue il popolo del Signore, pur con tutti i suoi limiti e i suoi peccati, dalle altre genti!

Si coglie soprattutto lโ€™assenza del Signore! Eโ€™ una storia che si svolge senza di Lui.

Questo peraltro non รจ vero nella sostanza, ma certamente le persone non ne avvertono la presenza e lโ€™azione!

In assenza di Dio, ognuno รจ spinto a โ€œdivinizzarsiโ€!

Eโ€™ una riflessione che penso utile anche per noi, โ€œdiscepoliโ€ del Signore, cosรฌ esposti a ignorarne la presenza e quindi cosรฌ esposti ad ogni idolatria, e soprattutto ad unโ€™auto-idolatria, magari in parte mascherata e inconsapevole!

- Pubblicitร  -

Nella Parola che oggi  il Signore ci regala, si vede come senza il dono della fede ognuno sia fondamentalmente โ€œsoloโ€: dio a se stesso, idolo di se stesso.

Ma non meno immerso in questo โ€œcultoโ€ che รจ โ€œculto di sรฉโ€!  

In questa inevitabile โ€œlotta per il potereโ€, tutto si gioca tra il potere e la morte.

E nella non-veritร . Nella bugia e nellโ€™inganno.

Anche qui sussiste peraltro il riferimento al mistero di Dio! Cosรฌ il riferimento, al ver.8, allโ€™altare del Signore.

Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.

Leggi qui il brano.

A cura di don Giovanni Nicolini