Cinque “maggiori”. Poeti, romanzieri, narratori la cui voce da sempre testimonia un di più di umanità capace di comunicare la vita. Cinque scrittori o saggisti hanno scelto per il convegno di Reggio Calabria, intitolato “Chi fuor li maggior tui”, altrettanti maestri per un canone “nuovo”. Non un elenco né una lista di rappresentanti dello spirito del proprio tempo, né necessariamente artisti laureati o promossi da qualche rispettabile e ammanierato salotto. Come spiegato dal critico Antonio Spadaro nell’introduzione al tema dell’incontro, il “maggiore” è colui che non” impone nulla, ma comunica un’esperienza di vita che risuona come dal futuro, nel senso che disvela delle possibilità del mondo che arricchiscono chi scrive e chi legge in un mutuo scambio”, uno scambio da uomo a uomo e quindi reale, molto più reale di certo realismo asfittico, molto più visionario di molte gratuite fughe nel futuro e nell’utopia.
Così gli autori scelti che presentiamo in queste interviste sono nell’ordine: Dietrich Bonhoeffer, il grande teologo tedesco fucilato nel carcere di Flossenburg a pochi giorni dalla fine del secondo conflitto mondiale – illustrato nel video da Eraldo Affinati, Jorge Luis Borges, visionario ed enciclopedico artista argentino scelto da Andrea Monda: Cormac McCarthy, gigante della letteratura americana di “confine”, letto da Stas Gawronski; Herman Melville, l’immortale autore di Moby Dick qui raccontato da Alessandro Zaccuri e infine il genio poetico di Charles Baudelaire, riletto da un altro poeta contemporaneo del calibro di Davide Rondoni.
Fonte: La compagnia del libro – TV2000