Che cosโรจ il tempo? Quelli dotati di spirito imprenditoriale non hanno dubbi: โil tempo รจ danaroโ.
Forse รจ una esagerazione, ma in certo senso รจ vero che il tempo รจ un valore prezioso: โchi ha tempo non aspetti tempoโ, se non vuole poi lamentarsi รจ dispiacersi perchรฉ โnon cโรจ piรน tempoโ. Sicuramente il tempo si puรฒ definire in maniera piรน precisa: un orologio segna imperturbabile lo scorrere dei secondi, dei minuti, delle oreโฆ Ma non รจ questa la cosa piรน importante per noi: ci meraviglia di piรน la nostra percezione del tempo. Da piccoli si vuole solo crescere e sembra che il tempo non passi, da grandi si va sempre di corsa e il tempo non basta mai, quando siamo avanti con gli anni spesso il tempo ci avanza, รจ piรน di quello che riusciamo a fare, ma al contempo si vorrebbe tornare indietro nel tempo per rivedere tante scelte.
E poi a volte i giorni e le settimane volano, a volte unโora sola sembra durare unโeternitร . Unโora di noiosa spiegazione a scuola pare molto piรน lunga di tutte le vacanze estive, un pomeriggio di gioco spensierato con gli amici o di chiacchiere con le amiche รจ sempre interrotto troppo presto dal momento di salutarsi e di tornare a casa. E non parliamo poi di un giorno intero passato a letto con lโinfluenzaโฆ
Quindi il tempo non รจ solo un fenomeno oggettivo e misurabile, ma molto conta anche la percezione che ne abbiamo. Tanti filosofi hanno riflettuto su questo tema in tutte le epoche storiche: da Aristotele a santโAgostino, da Kant a Heideggerโฆ
Per alcuni il tempo รจ come una clessidra, in cui il futuro fluisce inesorabilmente nel passato, senza che si riesca a fermare lโattimo fuggente. Per altri il tempo รจ una realtร chiusa su se stessa, in cui tutto ritorna identico. Un poโ come le stagioni dellโanno: ora la luce aumenta, ora diminuisce, ora la terra gela e fa freddo, poi si riscalda e sbocciano i fiori, quindi arrivano i frutti. Ogni anno la stessa cosa. Altri invece pensano lโesatto contrario: il tempo รจ come una freccia, una direttrice che va verso il futuro, e di solito questa concezione รจ abbastanza ottimistica: viviamo meglio di come vivevano i nostri nonni, chissร quante belle realizzazioni e scoperte ancora ci attendono. Tutte queste visioni hanno alcuni elementi di veritร ma anche elementi molto problematici: tutte ci servono per comprendere perchรฉ anche noi cristiani abbiamo dedicato molta attenzione e abbiamo unโidea ben precisa del tempo e del suo valore.
Innanzitutto per noi cristiani il tempo รจ una cosa buona: Dio ha situato la creazione in due grandi assi cartesiani: il tempo e lo spazio. E questo รจ โcosa buonaโ secondo il racconto biblico. Se vi chiedono in quale periodo storico vi sarebbe piaciuto nascereโฆ da ministranti svegli rispondete con la vostra data di nascita! Quello รจ il tempo che Dio ha pensato per voi, e questo vale anche per il luogo: non รจ un caso se siete nati in un certo posto e in una certa data. Se prendo le mie coordinate spazio-temporali come un limite, ne sarรฒ frustrato e non sarรฒ felice, se le prendo come le linee che mi aprono un campo di azione, mi si schiuderร un orizzonte molto ampio in cui lanciarmi per costruire.
E poi il tempo รจ la dimensione in cui Dio pone la salvezza dellโumanitร . E lo fa in progressione. Se leggiamo lโAntico Testamento ci accorgeremo che รจ un cammino in cui Dio prende per mano un popolo e lo conduce educandolo piano piano, come fa ogni padre con un figlio, attraverso una storia che non esclude cadute e tradimenti. Questa storia trova il suo compimento in una persona: Gesรน Cristo, figlio di Dio, eterno ma nato nel tempo. E questo evento rende davvero sante le nostre coordinate spazio-temporali: Anche il Figlio di Dio รจ nato in un luogo concreto e in un giorno preciso. E in un giorno e luogo precisi ha redento il mondo offrendo la sua vita sulla croce.
Ma come facciamo noi, che viviamo oltre duemila anni dopo quei fatti, a partecipare della loro efficacia? Li guardiamo e li ammiriamo da lontano oppure essi toccano davvero la nostra vita? E come possono farlo? Proprio a questo servono la Chiesa e la liturgia alla quale anche tu offri collaborazione. Nella liturgia, in maniera particolare nellโEucaristia, noi diventiamo contemporanei di Cristo e partecipiamo del suo dono.
Il tempo della Chiesa รจ quello in cui lโevento di salvezza, che รจ giร compiuto, si va compiendo per ciascun uomo e ciascuna donna che nasce in questo mondo. Cโรจ un motto che riassume bene questa dinamica: giร e non ancora. Tutto รจ giร compiuto in Gesรน Cristo, ma il progetto di salvezza non รจ ancora definitivamente compiuto fino a quando ci sarร un bambino che nasce e che attende di essere toccato dalla grazia di Cristo. Oggi in campo ci siamo noi, ci sei tu. Questo รจ il tempo di grazia fatto apposta per te.
In concreto, la Chiesa focalizza la sua attenzione su tre cicli temporali:
- Il giorno. Ogni giro della terra attorno al sole, nel passaggio tenebre-luce, viene santificato dalla celebrazione della Messa e dalla Liturgia delle Ore che scandisce lo scorrere del tempo: le Lodi quando sorge il sole, un momento di preghiera che interrompe il tempo dello studio o del lavoro (lโora Terza corrisponde grosso modo alle 9, la Sesta alle 12, la Nona alle 15), i Vespri quando il sole tramonta, la Compieta che chiude (letteralmente: completa) il giorno prima del sonno notturno. E poi esiste un tempo di preghiera e meditazione piรน disteso che nei monasteri si fa ancora nel cuore della notte: lโUfficio delle Letture (o Mattutino, dove si celebra nella notte).
- La settimana, che ha al suo centro la Domenica. Era il primo giorno dopo il sabato quando le donne trovarono la tomba vuota e un angelo disse loro che il Signore non era piรน tra i morti. Quella stessa sera il Risorto si manifestรฒ agli apostoli e poi ancora โotto giorni dopoโ cioรจโฆ la Domenica successiva. I cristiani da subito presero questo giorno come quello indicato per obbedire a quel comando che Gesรน aveva dato: โFate questo in memoria di meโ e intesero il โquestoโ da fare come raccontare quello che lui aveva detto (nasce la Liturgia della Parola) e fare quello che lui aveva fatto (la Liturgia Eucaristica). ร la Messa. La Domenica รจ il giorno del Signore, il giorno dellโEucaristia, il giorno della Chiesa come comunitร di fratelli che prova gioia nel raccogliersi insieme intorno allโaltare del Signore Risorto. Quando il cristianesimo si diffuse, fu capace di influenzare la nomenclatura del calendario: in italiano i giorni dal lunedรฌ al venerdรฌ conservano un nome di origine astronomica e pagana (giorno della luna, di marteโฆ), il sabato porta il nome dello Shabbat ebraico, la Domenica invece รจ il Dies dominica, il giorno del Signore dei cristiani. Per quasi due secoli la Domenica fu lโunica grande festa della Chiesa e per circa tre secoli rimase un giorno lavorativo! Pure se dovevano correre al lavoro, i cristiani non rinunciavano al tempo necessario per santificare quel giorno con lโEucaristia nella comunitร . Pensiamoci quando non ci va tanto di alzarci o quando ci sarebbero anche la partita di calcio o la giornata al mareโฆ
- Ci sono altri giorni ai quali la Chiesa assegna un valore particolare. Per esempio il venerdรฌ รจ legato alla memoria della Passione e il sabato si fa memoria della Beata Vergine Maria (che nel sabato santo, quando tutto parlava di morte e di fine, custodiva nel cuore la fede nel Figlio).
- Lโanno. Lโanno della Chiesa non รจ una creazione immediata, si รจ costruito nel tempo e attraverso varie stratificazioni che non รจ possibile qui riassumere. Per come รจ oggi, esso รจ un itinerario che parte da un dato di fatto: sappiamo che Cristo รจ venuto giร nella storia, e quindi lo attendiamo perchรฉ ritornerร alla fine dei tempi. ร lโAvvento, un periodo di quattro settimane (sei nel calendario ambrosiano) la cui caratteristica รจ lโattesa, la preparazione. Nellโultima fase (dal 17 dicembre) lโAvvento piega sulla memoria storica e ci invita a prepararci a fare memoria di quellโevento accaduto in un minuscolo paesino, Betlemme, che cambiรฒ la storia. Il Tempo di Natale va dalla notte di Natale alla domenica che segue il 6 gennaio e ci fa contemplare la nascita di Gesรน, la fedeltร dei martiri (Stefano, gli Innocenti), il mistero della Madre di Dio, la manifestazione ai popoli, il battesimo al Giordano). Vengono poi alcune settimane di tempo ordinario (anche nella nostra vita le giornate โordinarieโ sono prevalenti, ma ci toccano e ci fanno crescere come e piรน di quelle โstraordinarieโ). Segue poi il tempo di quaranta giorni (Quaresima) dedicato alla penitenza, al digiuno e alla caritร in preparazione al mistero pasquale celebrato in tre giorni (venerdรฌ santo la morte di Gesรน, sabato santo la sepoltura, Domenica di Pasqua la risurrezione). La gioia della Pasqua si estende per un periodo maggiore di quello della penitenza: se la Quaresima dura quaranta giorni, il tempo di Pasqua ne dura cinquanta e culmina nella grande solennitร del dono dello Spirito Santo: la Pentecoste. Con la forza dello Spirito, alla presenza di Cristo risorto, la Chiesa attraversa la storia e vive nel mondo: questo il senso del lungo tempo ordinario che va dal lunedรฌ dopo Pentecoste allโultimo sabato di novembre. Tutto lโanno รจ costellato poi dalle feste della Beata Vergine Maria e dei Santi: tante stelle, tanti modelli, tanti esempi di cristiani che hanno compiuto bene e felicemente il cammino della vita e diventano per noi punti di riferimento ed esempi da imitare.
Se fai servizio allโaltare da qualche anno ti sarai accorto che gli anni si susseguono in modo abbastanza simile (le letture festive delle domeniche in realtร hanno un ciclo triennale). Allora lโidea che i cristiani hanno del tempo รจ quella di un cerchio chiuso? Di un eterno ritorno? No. Lโimmagine migliore รจ quella della spirale, in cui ogni cerchio si innesta sul successivo ma fa un passo avanti, รจ piรน avanzato del precedente. Se capiamo la logica, di anno in anno, vedremo che la presenza di Cristo e dei suoi misteri accompagnerร la nostra vita facendola crescere anno dopo anno.
Attraverso gli articoli che appariranno sul sito, questโanno vorremmo accompagnarti passo dopo passo a comprendere meglio il senso dei singoli periodi dellโanno liturgico, lโanno della Chiesa.
Testo dedicato ai ministranti, dal sito liturgico della CEI.