Ore 4. Dove vai, Maria Maddalena, in compagnia delle sante donne? Verso dove cammini con questo passo veloce? Vai verso il sepolcro… Vi arrivi, la terra trema, il sepolcro si apre, un angelo appare… Gesù non è più là; è resuscitato come aveva detto… Cerchi morto colui che è vivente… Dove corri Maddalena, dove corri così veloce: le tue altre compagne prendono un’altra direzione: dove vai tutta sola?… Le altre sante donne ritornano alla casa di quelle con cui, insieme a te, hanno passato la notte.
Tu, tu corri ad avvertire gli apostoli: «La tomba è vuota, e non sappiamo dov’è il corpo del Signore». Pietro e Giovanni a queste parole corrono verso il sepolcro: corrono molto veloci e tu, fedele Maddalena, Maddalena fedelissima, corri con loro… Giovanni arriva per primo, Pietro in seguito, con te… Pietro e Giovanni vedono il sepolcro vuoto, gridano alla resurrezione e se ne ritornano meravigliati… Tu, tu rimani, fedele Maddalena, rimani alla porta del sepolcro e piangi… suonano le ore 5, ti sporgi per guardare l’interno del sepolcro, sempre piangendo: vedi due angeli vestiti di bianco: «Donna, dicono, perché piangi? Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto»… Maddalena, non hai tanta scienza come Pietro e Giovanni: ma non è la scienza che Gesù ricompensa, è l’amore: tu hai più amore…
Un’ombra appare dietro di te nella mezza luce del mattino: ti giri: quest’ombra è un po’ distante dal sepolcro alla porta del quale tu sei, vicino alla casa del giardiniere. È forse il giardiniere, tu dici: potrebbe sapere che ne è stato del corpo del mio Signore: «Donna perché piangi? Cosa cerchi?» ti dice l’ombra nello stesso momento… È il giardiniere, pensi, e dici: se sei tu che l’hai portato via! Signore, dimmi dove l’hai messo, ed io lo porterò con me… E nello stesso tempo ti avvicini a quest’uomo… Sei arrivata a due passi da lui: apre la bocca di nuovo: «Maria». Oh, allora beata e fedelissima Maddalena, cadi ai suoi piedi, rapita, «Rabbuni».
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«Maestro mio» dici… È il tuo Maestro che ti è apparso, a te, per prima, dopo sua madre immacolata, oh Maddalena la peccatrice, è te che egli ha amato più di tutti i suoi apostoli, più di tutti gli uomini dopo sua madre: oh, tutta la terra proclamerà beata anche te… Il tuo Salvatore è là, tieni i suoi piedi tra le mani: piangi ancora, piangi addirittura più di prima, fedelissima Maddalena, ma è di gioia, è di felicità, è di una felicità per la quale ti sembra di stare per morire…
Il tuo beneamato Signore è resuscitato, glorioso per sempre, felice per sempre! Oh Maddalena, la tua felicità si zittisce ora, tu baci i suoi piedi: non hai più parole, ma solamente baci e lacrime: il tuo beneamato è beato per sempre, sempre… Piangi, piangi Maddalena: sì, piangi, piangi, piangi di gioia, tu che hai tanto pianto di dolore, e fammi condividere le tue lacrime, a me, tuo indegno figlio e a tutti gli uomini, tutti figli di Gesù, e tutti di conseguenza tuoi.
Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo. Fonte
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La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.
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Immagine iniziale: ERMITAGE PERE CHARLES DE FOUCAULD – ASSEKREM di Salim B su flickr.com