Solennità dell’Epifania

I magi verranno questa sera, questa notte ad adorarti, mio Dio; adesso sono le 9 di sera, del 5 gennaio. Aspettando che arrivino, mentre saranno là, mettimi ai tuoi piedi, mio Signore, con la Santissima Vergine e san Giuseppe; fa’ che, fino al loro arrivo e durante la loro presenza, io ti contempli, ti adori, mi perda in te… la santa Vergine e san Giuseppe, senza smettere di adorarti e di guardarti, parleranno ai magi, risponderanno loro, presenteranno loro il loro Dio da adorare… io, il bambino piccolo della casa, non devo affatto parlare, devo solo guardare e tacere, restare nel mio angolo in silenzio e continuare ad adorarti come se il mondo intero non esistesse…

Tuttavia, alla vista di adoratori così santi, che vengono da così lontano a passare qualche ora ai tuoi piedi, sono confuso davanti alla mia indegnità, e alle grazie di cui sono colmato, e all’abuso che ne faccio, io che sono ogni giorno, ad ogni ora ai tuoi piedi e ci sono così miserabile e così indegno, e ahimè! a volte non ci sono quando dovrei esserci, ci sono meno di quanto potrei esserci…

Pregate per me, santi Re magi, affinché anch’io adori Nostro Signore nei limiti del possibile, anche a costo delle più grandi difficoltà, fatiche e pericoli… affinché anch’io segua fedelmente la stella della mia vocazione, offra anch’io a Dio, a quest’uomo, a questo re l’incenso delle mie preghiere, la mirra della penitenza, l’oro della carità, e infine affinché, dopo aver gioito amorevolmente ai suoi piedi condividendo la contemplazione e l’adorazione della santa Vergine e di san Giuseppe, tutto il tempo che mi permette, mi converta interamente, ritornando per un’altra strada e non ricadendo più nei sentieri delle mie vecchie colpe…

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Pregate con i magi affinché io faccia questo, o Madre mia santa Vergine, o Padre mio san Giuseppe, e chiedete la stessa cosa per tutti gli uomini, in Nostro Signore Gesù, con Lui e per Lui… E aspettando che arrivino i magi, e mentre saranno là, tenetemi tra voi ben nascosto, ben muto, a continuare a contemplare e adorare, senza pensare a nessun’altra cosa della terra, questo divino Bambino Gesù, questo beneamato Bambino Gesù, questo così dolce Bambino Gesù.

Da una meditazione di Charles de Foucauld, scritta il giorno dell’Epifania.

Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo. Fonte

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La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.
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Immagine iniziale: ERMITAGE PERE CHARLES DE FOUCAULD – ASSEKREM di Salim B su flickr.com