Charles de Foucauld – Commento al Vangelo del 5 Luglio 2020

CHARLES DE FOUCAULD

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Mt 11, 25-30

«In quel tempo Gesù disse: Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza». [11. 25-26]

Queste cose, cioè: La fede in Cristo, la fede nella Redenzione, è necessaria la grazia divina per possederle, e questa grazia, nonostante Dio la metta a disposizione di tutti nella misura sufficiente, gli orgogliosi la rigettano, affidandosi alla ragione naturale e respingendo orgogliosamente gli aiuti divini; gli umili la ricevono. L’orgoglio dei primi indispone Dio contro di essi e  fa meritare loro di ricevere una grazia meno abbondante sebbene sufficiente; l’umiltà dei secondi piace a Dio e fa meritare loro una sovrabbondanza di grazie.  L’orgoglio  di  un’anima  causa  il  fatto  che  meno  grazie  le  siano  offerte  e  che  rifiuti  queste  grazie; l’umiltà di un’anima fa sì che le siano offerte maggiori grazie e che le accetti. L’anima orgogliosa riceve meno da Dio e respinge i suoi doni; l’anima umile riceve di più e accetta e approfitta . Quanto il loro stato è differente! Quanto più un’anima è orgogliosa, tanto più essa non cessa di allontanarsi da Dio, e quanto più un’anima  è  umile,  tanto  più  non  cessa  di  avvicinarsi  a  Dio…  Dio  non  deve  niente  a  nessun  uomo  e  si compiace di colmare le anime nella misura della loro umiltà Dio avrebbe potuto, nella sua Onnipotenza,

donare grazie efficaci di conversione, donare favori straordinari, una sovrabbondanza di grazie agli orgogliosi come agli umili; ma non l’ha voluto: Gli è piaciuto stabilire questa legge che gli umili ricevessero grazie sempre più numerose, e gli orgogliosi sempre meno: «È così, perché tale è il nostro volere». Questa legge, questo volere, sono come tutte le leggi e tutti i voleri di Dio, fondati sulla sua divina perfezione, sulla sua  bontà  e  sulla  sua  giustizia:  la  Sua  bontà,  perché  affidando  un  così  grande  privilegio  all’umiltà  (il privilegio di divenire una sorgente continua di grazie), Dio attira in maniera molto forte gli uomini a questa virtù così preziosa; e legando questa maledizione all’orgoglio, distoglie vivamente gli uomini da questo vizio così funesto; la sua giustizia, perché niente è più giusto che dare a coloro che riconoscono il loro vuoto, il loro bisogno, la loro nudità, la loro povertà, e di non donare a coloro che si dichiarano pieni, senza bisogno , vestiti e ricchi.

Insegnamento. — Essere umile; Dio dona le sue grazie privilegiate agli umili e le rifiuta ai superbi.

Esempio. — Ammirare gli atti di Dio, ammirare Dio nelle sue volontà; amare l’umiltà (figlia della verità, sorella della carità, madre dell’obbedienza)1.

Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo. Fonte

La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.
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