CHARLES DE FOUCAULD

I DOMENICA DI AVVENTO

MEDITAZIONE  NUM. 154

Mt 24, 37-44

«Vegliate»

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Trascorri i tuoi ultimi due giorni per dare ai tuoi apostoli tutte le istruzioni di cui hanno bisogno, per dire loro tutto ciò che potrà essere utile… Come sei buono, mio Dio, fino a che punto ti dimentichi di te stesso. Tu Dio, di cui sarebbe tanto giusto parlare, non dici una parola di te! Come sei buono! Ci ami tanto «fino alla fine», tu che non solo doni te stesso per noi, ma ti doni a noi nella Santa Eucarestia, tu che durante questi ultimi giorni della tua vita, non hai una parola per te e ti occupi solo di noi!

Vegliamo… Siamo vigilanti… Nostro Signore ci dice con questa parola di tenerci puri, di tenerci sempre in condizione di apparire davanti al nostro Maestro…

Vegliamo, vegliamo attendendo incessantemente la morte, pensando spesso ad essa, preparandoci ad essa, facendo tutto con questo pensiero che moriremo forse questa sera… Vegliamo pensando alla morte. Vegliamo anche restando attenti a tutte le nostre azioni, vegliando su di noi per non fare nulla che possa dispiacere al nostro Maestro, al nostro Sposo, facendo grande attenzione a tutto ciò che facciamo per non fare nulla che non sia fatto in vista di Dio, che non sia per la sua gloria, che non sia la sua volontà…

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Vegliamo anche nel senso più proprio, facciamo la guerra al sonno, dormiamo il meno possibile per imitare Gesù che passa le sue notti in preghiera, per imitare Maria e Giuseppe che passano le loro notti nella contemplazione e nell’adorazione di Gesù; dormiamo il meno possibile, per mezzo della mortificazione, per trovare il tempo di dare alle nostre anime il cibo spirituale (preghiere, meditazioni, letture), e soprattutto per adorare il più a lungo possibile il nostro Dio, per essere il più a lungo possibile in presenza di Gesù, per adorarlo il più possibile, per impiegare per quanto è possibile tutti i momenti della nostra vita ad adorarlo, ad amarlo, a contemplarlo, ad annegarci, a inabissarci nella sua contemplazione e nel suo amore.

Amen.

Traduzione a cura delle Discepole del Vangelo. Fonte

La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.
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Immagine iniziale: ERMITAGE PERE CHARLES DE FOUCAULD – ASSEKREM di Salim B su flickr.com