HomeVangelo della DomenicaCharles de Foucauld - Commento al Vangelo del 24 Marzo 2024

Charles de Foucauld – Commento al Vangelo del 24 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 14,1-15,47

«Liberami da questo calice, tuttavia, non la mia volontà, ma la tua»…

Mio Signore Gesù, Tu che ami tanto soffrire per la gloria di tuo Padre, e per santificare gli uomini in vista di Lui, come dev’essere stato estremo il dolore per farti lanciare questo grido!… Perché hai tanto sofferto? Perché l’hai voluto. Perché l’hai voluto?

Perché era la volontà di tuo Padre, la volontà divina. Perché era la volontà divina? Non era perché il peccato di Adamo fosse riscattato sovrabbondantemente, poiché uno solo dei tuoi atti, in quanto atto divino, sarebbe bastato mille volte; era per dimostrare agli uomini l’Amore infinito di Dio per loro… Per mostrare loro che è con molte tribolazioni che si guadagna il cielo… Per far veder loro l’orribile bassezza del peccato… Grazie! grazie! grazie!

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Nella prova, nel dolore, nel pericolo, in ogni grave avvenimento, preghiamo!… Preghiamo come Gesù al Getsemani: come figli, con un abbandono completo, una familiarità perfetta, senza niente di studiato, «con poche parole», come ha insegnato; ma ripetendo le stesse; facciamo la nostra preghiera sia in 2 parti: la 1a che esprima il nostro bisogno, la 2a che dica «ma la tua volontà, non la mia» (è sempre così che devono terminare tutte le nostre preghiere), come ce ne dà qui l’esempio; sia in una sola parte, dicendo semplicemente «mio Dio, che la tua volontà si compia».

Ci ha dato anche l’esempio di questa preghiera nel «Pater» che è interamente riassunto in queste poche parole… Questi due generi di preghiera sono ugualmente perfetti, poiché Dio ci dà l’esempio dei due: lo Spirito Santo, secondo le circostanze, ha ispirato sia l’una, sia l’altra a Gesù; facciamo come Gesù; lasciamoci andare nel dire indifferentemente sia l’una sia l’altra, secondo quanto lo Spirito Santo ci ispirerà; non attacchiamoci di più né alla preghiera di abbandono [acquiescement] preceduta da domande, né alla preghiera di abbandono senza domande; amiamo ugualmente l’una e l’altra, poiché tutte e due sono divine e facciamo indifferentemente l’una o l’altra, secondo ciò che lo Spirito Santo ci ispira nel momento presente.

Fonte

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Nota su Charles de Foucauld

La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.

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Immagine iniziale (Algeria, Hoggar, Assekrem) by jacqueline macou from Pixabay

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