II domenica del Tempo Ordinario – anno B
«Ecco l’Agnello di Dio».
Come sei buono, mio Signore Gesù, a voler portare questo nome di «Agnello di Dio» che significa che sei vittima come l’agnello e mite come l’agnello… e che sei «di Dio» cioè: fai tutto ciò che fai per Dio!
Siamo vittime sul tuo esempio, Beneamato Gesù, vittima per amore tuo, olocausto bruciante in tuo onore, con la mortificazione, con la preghiera, esalandoci in pura perdita di noi stessi per te solo, dimenticandoci radicalmente e consacrando tutti i nostri istanti a piacerti il più possibile…
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Siamo come te «vittime per la redenzione di molti», unendo per la santificazione degli uomini le nostre preghiere alle tue, le nostre sofferenze alle tue, entrando profondamente sul tuo esempio nella mortificazione per aiutarti efficacemente nella tua opera di redenzione, poiché la sofferenza è la condizione «sine qua non» per fare del bene al prossimo: «Se il chicco di frumento non muore, non porta nulla»…
E siamo vittime per Dio e per gli uomini in vista di Dio solo; niente in vista di noi, niente in vista delle altre creature, tutto in vista di Dio solo, al quale dobbiamo rendere tutto, poiché abbiamo tutto da lui: «Rendete a Dio ciò che è di Dio»; tutto è Suo, rendiamogli tutto…
Siamo tanto miti quanto il divino agnello, senza armi per attaccare, senza armi per difenderci, lasciandoci attaccare, tosare, sgozzare senza resistenza e senza una parola di lamento.
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Nota su Charles de Foucauld
La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi ad essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria.Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un’esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d’oggi.
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Immagine iniziale (Algeria, Hoggar, Assekrem) by jacqueline macou from Pixabay