«Questo è il mio Corpo, che è per voi»
«Nella notte in cui veniva tradito… ». È la notte del giovedì santo, notte del massimo tradimento e del massimo amore. L’Eucaristia, istituita da Gesù, è il punto di convergenza dell’Amore del Padre; è il Padre che ci dona Gesù, «Pane vivo disceso dal Cielo» (Gv 6,51). Con l’Eucaristia la vita divina fa irruzione nel mondo, lo trasforma, per cui ci saranno «cieli nuovi e terra nuova». Noi saremo totalmente trasformati, divinizzati.
«Fate questo in memoria di me» aveva detto Gesù. La Cena del Signore non era una semplice commemorazione di un amico scomparso, ma la rinnovazione di un gesto sacro con cui il Sacrificio del Maestro sempre vivo viene reso attuale sotto il pane e il vino. Gli apostoli non avrebbero osato ripetere quel gesto, cui annettevano un’efficacia così grande, se non vi fossero stati espressamente comandati da Gesù. Gesù ha voluto proprio con tale rito continuare la sua presenza tra noi, anche dopo la sua morte e dopo il suo ritorno al Padre: il rito doveva quindi venire ripetuto.
L’antica Alleanza fu stipulata sul Sinai col sangue di un animale immolato; la nuova Alleanza invece col Sangue di Gesù. Il sangue è il segno della vita; il sangue del sacrificio è una prova di amore. Gesù offrirà il proprio Sangue per dare quella prova d’amore che Dio esige dalle sue creature. Dio Padre l’ha mandato perché fosse il Servo che si sacrificasse al posto dei suoi fratelli. Di fronte a questo prodigio che è l’Eucaristia, non ci rimane che un atteggiamento: l’adorazione.
Noi siamo nutriti dell’Eucaristia: l’Eucaristia è una preda che divora il suo cacciatore (Sertillanges), perché ci trasforma in Gesù. Si mangia per vivere e per crescere, lentamente ma certamente. L’anima che si comunica, si «impingua di Dio» (Tertulliano).
La beata Angela da Foligno, morendo, ebbe a rilevare che l’anima sua era stata lavata, purificata e immersa nel sangue di Cristo con la Confessione e la Comunione: un sangue vivo e caldo che si sarebbe detto sgorgasse immediatamente dal corpo di Cristo crocifisso. L’Eucaristia è un perenne miracolo.
La Parola per me, Oggi
Gli apostoli hanno imparato a pensare più al popolo che a sé: se ne sentono responsabili. «Date voi stessi da mangiare alla folla». Come gli Apostoli vogliamo prendere parte alla missione di Gesù: sfamare chi ha fame e sete di Gesù e della sua Parola, non preoccupandoci della nostra povertà, ma offrendoci generosamente.
La Parola si fa Preghiera
Dio Padre buono, che ci raduni in festosa assemblea per celebrare il sacramento pasquale del Corpo e Sangue del tuo Figlio, donaci il tuo Spirito, perché nella partecipazione al sommo bene di tutta la Chiesa, la nostra vita diventi un continuo rendimento di grazie, espressione perfetta della lode che sale a te da tutto il creato.
Fonte – Cenacolo GAM
Il Cenacolo GAM ama il Papa e la Chiesa a lui unita e gli promette fedeltà indiscutibile.