Dio fa tutto nuovo
Tutto il cosmo sarà rinnovato, con una novità che comporta però una morte radicale (le cose di prima sono scomparse). L’uomo, nella sua condizione terrena non può essere spettatore degli interventi diretti di Dio; una rottura deve dunque avvenire perché faccia irruzione la novità di Dio, la risurrezione.
Il Cielo è la massima realizzazione dell’uomo. Non la terra, perché nella dimensione opaca della corporeità è impossibile realizzare il sogno di ogni uomo, promesso da Gesù: l’essere-in (cfr. Gv 17,26). Sulla terra anche le relazioni più intime si riducono ad un puro essere-con; l’amore nuziale realizzato nell’Agnello-Gesù crea comunione, crea fusione. Ma per realizzare questa unità occorre morire, assumere una nuova dimensione, quella del Risorto.
Dio fa tutto nuovo, non dal nulla, ma trasfigurando l’essere finito e infondendogli lo Spirito Santo che è la caparra dell’eternità. Il più grande peccato della nostra società verso l’uomo è quello di fargli dimenticare il Cielo, la soluzione ultima e definitiva di tutto, e di fargliela ricercare angosciosamente o freneticamente in un indefinito e caotico vagare terrestre.
«Vi do un comandamento nuovo».
Gesù lascia il «suo testamento»: è un comando nuovo e suo. Nuovo, perché donato mentre la Nuova Alleanza di Dio con gli uomini sta per essere firmata nel suo Sangue (cfr. Lc 22,20); suo (Gesù stesso lo definisce così: 15,12) perché dovrà contraddistinguere l’amore dei discepoli e perché dà la misura e la qualità dell’amore per i fratelli che è in Gesù stesso («amatevi come io ho amato voi»). Nella teologia di S. Giovanni l’amore scambievole è in intimo rapporto col mistero eucaristico e trinitario: Io-in-loro e tu-in-me perché siano perfetti, consumati nell’unità (cfr. 17,23).
La Parola per me, Oggi
La carità è un prolungamento nei nostri cuori dell’amore di Gesù per noi («come io ho amato voi») e del nostro amore per Gesù («da questo conosceranno che siete miei discepoli»). La sola sensibilità naturale resta molto lontana dall’amore soprannaturale dei nostri fratelli che è quello richiesto da noi. Amarli per se stessi (nella situazione concreta in cui si trovano e nella loro condizione personale determinata) non impedisce che siano amati in Dio e nel Cristo.
La Parola si fa Preghiera
O Dio, che nel Cristo tuo Figlio rinnovi gli uomini e le cose, fa’ che accogliamo come statuto della nostra vita il comandamento della carità, per amare te e i fratelli come tu ci ami, e così manifestare al mondo la forza rinnovatrice del tuo Spirito.
Un mese a Maria
«Vergine Maria, ricordati di tutti i figli tuoi; avvalora presso Dio le loro preghiere; conserva salda la loro fede; fortifica la loro speranza; aumenta la carità» (Papa Paolo VI).
Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.
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Fonte – Cenacolo GAM
Il Cenacolo GAM si fonda essenzialmente sulla Parola di Dio e sulla preghiera.
Il Cenacolo GAM ama il Papa e la Chiesa a lui unita e gli promette fedeltà indiscutibile.
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