La luce dell’amore
Gli scribi, professori della legge, sedevano sulla «cattedra» di Mosè in qualità di portavoce stabiliti da Dio e di interpreti della rivelazione veterotestamentaria. I farisei costituivano una confederazione di «uomini» che tentavano di presentarsi come i «separati», come una «comunità sacra», miravano a un rinnovamento religioso del popolo di Dio sulla base di un adempimento meticoloso della legge. Al tempo di Gesù gli scribi erano però in gran parte farisei e impartivano il loro insegnamento in conformità alla rigorosa osservanza farisaica; d’altra parte i farisei si sceglievano volentieri come guide, scribi dalla profonda scienza teologica. Per questo motivo nelle parole di Gesù e nella primitiva tradizione apostolica i due gruppi appaiono per lo più strettamente uniti tra di loro.
Il rimprovero principale di Gesù contro questi due gruppi è la loro mancanza di disposizioni al pentimento; non hanno prestato ascolto alla proclamazione del regno di Dio e all’invito penitenziale del Battista e di Gesù, anzi sbarrano a se stessi e agli altri l’accesso al regno di Dio. Sono perciò divenuti incapaci di insegnare perché non sono divenuti discepoli di Gesù e non hanno accolto il messaggio del regno ormai vicino. Hanno perseguitato i profeti e alla fine uccideranno anche il Messia.
Gli scribi si autodefinivano guide del popolo. Ma poiché la nuova mèta che Dio ha fissato al cammino di questo popolo è il suo regno, chi è cieco dinanzi ai segni del regno che si approssima non può fungere da guida.
La Parola per me, Oggi
Chi pretende una via superiore a quella della misericordia, è un cieco che vive nella notte: non è ancora venuto alla luce come figlio di Dio. Chi giudica la pagliuzza altrui, rivela di essere lui stesso morto, come uno che ha una trave nel proprio occhio!
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La Parola si fa Preghiera
Non permettere, Signore, che io smarrisca la via della misericordia che tu mi hai indicato, perché non accada che, prendendo come maestro il mio orgoglio, giudichi i miei fratelli e cada nella fossa della menzogna.
Fonte – Cenacolo GAM
Il Cenacolo GAM ama il Papa e la Chiesa a lui unita e gli promette fedeltà indiscutibile.
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Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6, 39-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore