Cenacolo GAM – Commento al Vangelo del 12 Maggio 2019 – Gv 10, 27-30

«Non andranno perdute in eterno»

L’immagine del Buon Pastore ha cinque caratteristiche:

  • La conoscenza: «Io le conosco». Alla chiamata di Gesù, i «suoi» gli rispondono con una sensibilità speciale: la docilità («le mie pecore ascoltano la mia voce»). Una simile conoscenza di Gesù, della sua voce, si acquista con la preghiera.
  • La guida: «mi seguono». Gesù cammina davanti a loro, precede. Gesù ha preceduto i suoi nell’incomprensione, nel dolore e nella solitudine; nell’angoscia, nel disinganno e nell’abbandono; nella morte e nel sepolcro. Ma li ha preceduti anche nella gloria e nella luce. Precede tutta la Chiesa come la colonna di nube e di fuoco che camminava dinanzi a Israele nel deserto.
  • La difesa: «nessuno le strapperà dalla mia mano». Gesù parla di lupo che sbrana, rapisce e disperde le pecore (v. 12). Il lupo da cui Gesù protegge è il lupo infernale, di fronte al quale l’uomo si trova in condizione di inferiorità.
  • La vittima: «Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno». S. Paolo scrive con intensa riconoscenza: «Mi ha amato e si è sacrificato per me».
  • L’amore universale: «nessuno può strappare nulla dalla mano del Padre».

Per sempre nelle mani del Cristo, le pecore sono anche nelle mani del Padre, di cui il Vangelo proclama l’assoluta onnipotenza: Nessuno può rapire niente dalla mano del Padre. Il Padre e io, siamo uno.

Questa sicurezza è espressa luminosamente da Paolo in una specie di inno posto in finale al cap. 8 della lettera ai Romani: «Io sono persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù, nostro Signore» (8,38-39).

Questa serenità è attestata anche da chi a prima vista sembra quasi ingoiato dalla gola del male. È, ad esempio, la testimonianza di una donna come Rosanna Benzi che dal polmone d’acciaio in cui era stata rinchiusa fin dalla sua adolescenza dettava queste parole: «Sono contenta, lasciatemelo dire, orgogliosa di non essermi fatta sconfiggere. Non ho rimpianti. Ripeto che sono felice di aver vissuto questi vent’anni e sono pronta con serenità a vivere gli altri. Serenità e allegria.

L’allegria è fondamentale».
La meta della vocazione cristiana, infatti, non è oscura e incerta ma è in quell’ultima frase pronunciata dal Pastore Gesù: «Io do loro la vita eterna». Nel linguaggio giovanneo «vita eterna» non allude tanto ad un’infinita distesa di anni, ad un’immortalità dell’anima così come la insegnavano i Greci; è invece la stessa vita divina, è la comunione di vita, di pace, di essere con Dio stesso.

La Parola per me, Oggi

La logica di Gesù, Agnello che si è lasciato sgozzare, comporta: – Lotta («il Regno dei Cieli è preda dei violenti», di quelli che affrontano con coraggio le esigenze che il suo primato impone); – sconfitta-croce (occorre «perdere la propria vita) – vittoria-risurrezione. Il mondo invece offre: lotta, vittoria, dominio. La logica di Gesù è più difficile da accettare, ma offre delle mète più durature, oltre la vita.

La Parola si fa Preghiera

O Dio, fonte della gioia e della pace, che hai affidato al potere regale del tuo Figlio le sorti degli uomini e dei popoli, sostienici con la forza del tuo Spirito, fa’ che nelle vicende del tempo, non ci separiamo mai dal nostro pastore che ci guida alle sorgenti della vita. 

Un mese a Maria

 «Se Dio l’ha scelta per il Figlio suo e per noi, il nostro compito non è più quello di sceglierla, ma solo di riceverla come nostra madre» (Léon-Joseph Suenens).

Padre nostro, Ave Maria (10 volte), Gloria.

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FonteCenacolo GAM

Il Cenacolo GAM si fonda essenzialmente sulla Parola di Dio e sulla preghiera.

Il Cenacolo GAM ama il Papa e la Chiesa a lui unita e gli promette fedeltà indiscutibile.

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Alle mie pecore io do la vita eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10, 27-30

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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