Due importanti virtù
Gesù ricorda che la lotta del discepolo contro il male non è ad armi pari: «Vi mando come pecore in mezzo a lupi». Il discepolo è povero e esposto, ricco solo di fede nella validità del suo annuncio. La missione esige un ambiente di debolezza, ma la debolezza è colmata dalla presenza del Signore (28,20). La debolezza però non è faciloneria, sventatezza, superficialità, ingenuità. Semplici e prudenti, ecco le parole del Cristo.
La semplicità è lealtà, trasparenza, fiducia nella verità, e quindi rifiuto di ogni sotterfugio e di ogni mezzo di violenza. La prudenza è la capacità (e l’umiltà) di valutare le situazioni concrete. Ma si tratta sempre — ben inteso! — della prudenza del Cristo, non della prudenza del mondo che è fatta di calcolo cinico, di diplomazia e compromessi, sempre alla ricerca di una salvezza per se stessi.
Il primo passo della prudenza è riconoscere la propria limitatezza: avere umiltà, ammettere, in determinate questioni, che non ce la facciamo, che non possiamo afferrare — in tanti casi — tutte le circostanze che è necessario non perdere di vista nel momento del giudizio. Perciò ricorriamo a qualcuno che ci può dare consigli; non a una persona qualsiasi, bensì a chi ne abbia l’idoneità e sia animato dal nostro stesso desiderio sincero di amare Dio, di seguirlo fedelmente.
La Parola per me, Oggi
Quante “imprudenze” nella nostra vita, soprattutto nel rapporto con gli altri. Cerchiamo di costruire invece solide relazioni riscoprendo la virtù della prudenza, che sa vedere il bene al momento giusto, e anelando alla semplicità.
La Parola si fa Preghiera
Dolcissima Mamma Celeste, Tu che nel cuore hai cullato il Verbo di Dio e lo hai abbracciato con amore materno, fa’ che anch’io possa avere la delicatezza dei tuoi gesti e la semplicità del Tuo essere.
Fonte – Cenacolo GAM
Il Cenacolo GAM ama il Papa e la Chiesa a lui unita e gli promette fedeltà indiscutibile.
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Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10, 16-23
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.