Messaggio per la 66ยช Giornata Nazionale del Ringraziamento
13 novembre 2016
ยซTu fai crescere lโerba per il bestiame
e le piante che lโuomo coltiva per trarre cibo dalla terraยป (Sal 104, 14)
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Egli dร il cibo
I doni che la terra offre a tutte le creature sono per i Salmi un motivo importante della lode che essi invitano a rivolgere al Signore: ยซEgli dร il cibo ad ogni vivente, perchรฉ il suo amore รจ per sempreยป (Sal 136, 25). Cosรฌ anche papa Francesco, nellโEnciclica Laudato siโ invita a condividere la lode di Francesco dโAssisi per ยซsora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herbaยป[1]. Nella fertilitร della terra che ci dร di che vivere, insomma, lo sguardo credente scorge unโespressione forte dellโamore di Dio per le sue creature, cui nella preghiera si indirizza il ringraziamento.
La stessa preghiera ci guida anche a scoprire che, nel coltivare la terra, gli esseri umani operano come collaboratori dellโazione provvidente di Dio, che nutre e sostiene la vita: una vocazione alta ed esigente. Non a caso, il libro della Genesi (cf., 2,15), nel tratteggiare il compito dellโessere umano nel giardino di Eden, collega strettamente la pratica del coltivare con quella del custodire, quasi a sottolineare il comune orientamento alla vita.
In tale direzione guarda, del resto, lโintera Laudato siโ, accentuando le implicazioni concrete di tale impegnativo ruolo. Solo quando il lavoro umano si realizza in forme solidali, che siano anche rispettose dellโintegritร della terra e di tutti i viventi, infatti, esso รจ in sintonia con lโazione creatrice di Dio e fa crescere la comunione creaturale. Solo quando trova modalitร attente a valorizzare le realtร del creato ed a prendersene cura, esso contribuisce davvero alla fraternitร entro la famiglia umana.
La Giornata del Ringraziamento di questโanno invita a concretizzare tale orizzonte in questo 2016, che lโAssemblea delle Nazioni Unite ha proclamato anno internazionale dei legumi. Puรฒ sembrare un tema scarsamente attraente, ma aiuta a comprenderne tutta la concretezza lo slogan proposto: โSemi nutrienti per un futuro sostenibileโ. Questa attenzione al tema indicato dalle Nazioni Unite sottolinea in modo chiaro un elemento che non possiamo piรน ignorare. La globalizzazione configura in modo unitario lโorientamento della politica e della cultura internazionale, definendo in modo nuovo lo stesso concetto di bene comune, sempre piรน di pertinenza planetaria.
Importante รจ il ruolo dei legumi, ricchi di proteine vegetali e di fibre, non solo per la nutrizione delle persone, ma anche per quella degli animali cui possono essere destinati come foraggi e mangimi. Inoltre, molti sono i benefici al suolo per i nutrienti che vengono rilasciati dalla loro coltivazione, in particolare per lโazoto che diminuisce la dipendenza dai fertilizzanti sintetici e lโimpatto ambientale.
Comprendiamo cosรฌ che โ in continuitร con il 2015, anno internazionale dei suoli โ siamo richiamati una volta di piรน allโimportanza dellโagricoltura per il futuro di una famiglia umana sempre piรน bisognosa di cibo sano e sufficiente, alla rilevanza del lavoro della terra e dei suoi prodotti nella lotta contro la fame e per la salute. ร, dunque, in primo luogo, un riconoscimento dellโimportanza del mondo agricolo e del suo insostituibile contributo alla vita dellโumanitร sulla terra, in un tempo che sembra aver scordato tale realtร .
[ads2]Per unโagricoltura sostenibile e diversificata
Tale sottolineatura viene, dโaltra parte, modulata in una direzione del tutto sintonica con le indicazioni dellโEnciclica Laudato siโ, che esorta a ยซprogrammare unโagricoltura sostenibile e diversificataยป[2].
Il contributo dei legumi, infatti, รจ particolarmente importante su ambedue i versanti, รจ parte integrante del nostro modello di agricoltura e di allevamento che ha nella sostenibilitร , nella rotazione delle colture e nel rispetto dellโambiente i valori indispensabili alla base della nutrizione umana, di quella animale e della difesa del suolo.
I legumi costituiscono unโimportante fonte nutritiva, ricca di proteine, e sono parte significativa della cultura e della tradizione agroalimentare italiana con la dieta mediterranea, oggi patrimonio immateriale dellโumanitร riconosciuto dallโUNESCO. Una dieta varia, legata ai territori e alla stagionalitร delle produzioni, figlia di un modello di agricoltura e di allevamento centrati sulla qualitร , sulla sicurezza alimentare e sulla sostenibilitร ambientale e sociale.
Nutrire il pianeta (per riprendere il titolo di Expo 2015) รจ, dunque, impresa assai piรน percorribile se si sanno valorizzare tutti i frutti della madre terra. I cibi che vengono dai legumi possono apparire modesti e spesso nellโimmaginario corrente sono associati ad una condizione di povertร , ma offrono in realtร un contributo assai importante alla nostra vita sul pianeta. Facili da conservare, in diverse aree essi sono stati, assieme ai cereali, una fonte primaria di sostentamento per molte generazioni.
Valorizzare โ nella produzione e nel consumo โ la varietร di specie che appartengono a questa famiglia vegetale (tra di essi fagioli, lenticchie, ceci, piselli, lupini, arachidi) รจ poi anche un modo di apprezzare la splendida biodiversitร del nostro pianeta, in cui uno sguardo credente sa riconoscere unโespressione della ricchezza dellโopera creatrice di Dio. ร anche un modo di contribuire alla sua salvaguardia, che โ nota ancora la Laudato siโ โ รจ, invece, spesso minacciata da monocolture[3]. Tali tecnologie altamente industrializzate e oggetto di brevetto, non sono adatte ai produttori piรน piccoli ed ostacolano unโequa distribuzione e lโaccesso al cibo. La tradizione italiana sa bene, invece, quanto preziose possono essere โ per capacitร nutritive, per sapori, per potenzialitร gastronomiche โ anche specie apparentemente minori, ma che si rivelano in effetti ricche di benedizione.
Valorizzare tali realtร significa, quindi, anche ยซpromuovere unโeconomia che favorisca la diversificazione produttiva e la creativitร imprenditorialeยป, indispensabile ยซperchรฉ continui ad essere possibile offrire occupazioneยป[4].
Uno sguardo piรน ampio
Certo, la sola attenzione ai legumi non basta: focalizzare lo sguardo su di essi รจ piuttosto unโoccasione importante per tornare a meditare su una realtร complessa che coinvolge stili di vita, forme della produzione, legami con la terra, relazioni tra persone e famiglie.
Abbiamo bisogno di una spiritualitร del coltivare la terra, che ci aiuti a riscoprirla come madre ed a lavorarla in modo sostenibile. Dobbiamo riscoprire la nostra condizione di figli che tramite essa ricevono grati ogni giorno dal Signore ยซvino che allieta il cuore dellโuomo, olio che fa brillare il suo volto e pane che sostiene il suo cuoreยป (Sal 104, 15).
โFigliโ che lavorano, rendono fertile e custodiscono il dono della terra attraverso la rete delle imprese agricole familiari, dove esso puรฒ farsi presente nel contesto di relazioni umane improntate alla gratuitร e alla condivisione, rese fertili dal grande dono che Dio ci fa del suo amore misericordioso.
Questa รจ la ricchezza a cui volgiamo lo sguardo, che invochiamo in questa Giornata del Ringraziamento, e che richiamiamo nellโanno internazionale dei legumi, un cibo tanto umile quanto importante.
Questa visione complessiva sta ispirando opere concrete nella diversificazione dei modelli di produzione e consumo del cibo, come la ri-valorizzazione dei mercati locali, lโinclusione di soggetti socialmente deboli o svantaggiati nellโagricoltura sociale, le iniziative per la legalitร e il recupero allโattivitร agricola dei terreni confiscati alle varie mafie, lโimpegno per la trasparenza dellโinformazione ai consumatori.
Questโultimo รจ un impegno formativo ed educativo indispensabile per una sana nutrizione che recupera la sobrietร delle tradizioni alimentari, apre spazi di diversificazione a favore delle produzioni tipiche e locali, risponde alle domande della societร civile sulla sostenibilitร ambientale, sociale ed economica, del ciclo dei prodotti, con particolare riguardo al cambiamento climatico; richieste essenziali per rendere effettiva una responsabilitร sociale dโimpresa e un consumo responsabile allโaltezza delle sfide dei tempi e del dono della terra e dei suoi frutti.
Roma, 24 ottobre 2016
Memoria di Sant’Antonio Maria Claret
La Commissione Episcopale
per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace
[1] Francesco, Enc. Laudato siโ, 24 maggio 2015, n. 1.
[2] Ibid., n. 164.
[3] Ad esempio, cf., Ibid., n. 39.
[4] Ibid., n. 129.