CEI – Dichiarazione del Card. Matteo Zuppi sull’attuale situazione politica

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Mi sembra doveroso esprimere un sentito ringraziamento al Presidente Draghi e a tutto il governo da lui presieduto per lo sforzo di questi mesi cosรฌ difficili e per il metodo di lavoro che lo ha distinto. Comporre visioni discordanti in un unico interesse unitario credo resti metodo indispensabile anche per il futuro. In questo momento cosรฌ decisivo e pieno di rischi per lโ€™Italia e lโ€™Europa, desidero rinnovare il forte appello alla responsabilitร  individuale e collettiva per affrontare la prossima scadenza elettorale. Lโ€™indispensabile interesse superiore impone di mettere da parte quelli personali o individuali, per affrancare la politica da tatticismi ormai, peraltro, incomprensibili e rischiosi per tutti. Dobbiamo pensare alla sofferenza delle persone e garantire risposte serie, non ideologiche o ingannevoli, che indichino anche, se necessario, sacrifici, ma diano sicurezza e motivi di speranza. Il fondamentale confronto politico non deve mancare di rispetto e deve essere improntato alla conoscenza dei problemi, a visioni comuni senza furbizie, con passione per la cosa pubblica e senza agonismi approssimativi che tendono solo a piccoli posizionamenti personalistici e non a risolvere le questioni.

La crisi, insomma, puรฒ, anzi, deve essere una grande opportunitร  per ritrovare quello che unisce, per rafforzare il senso di una comunitร  di destino e la passione per rendere il nostro Paese e il mondo migliori. Le pandemie ci hanno reso tutti consapevoli della vulnerabilitร , di come puรฒ essere messo in discussione quello che appariva sicuro, come tragicamente vediamo con la guerra e le sue pericolose conseguenze internazionali. Dal dopoguerra non abbiamo mai vissuto una congiuntura cosรฌ complessa, a causa dellโ€™inflazione e delle diseguaglianze in aumento, del debito pubblico che ha raggiunto una dimensione enorme, del ritorno a un confronto tra blocchi che assorbe enormi energie e impedisce lo sviluppo, dellโ€™emergenza climatica e ambientale, della difficoltร  del mondo del lavoro con la condanna al precariato con il suo carico di fluiditร .

Le fragilitร  emerse con la pandemia del COVID, ad iniziare dagli anziani non autosufficienti, i disabili, i tanti malati psichici, la tanta e atroce solitudine, richiedono una protezione della persona efficace che solo uno straordinario impegno puรฒ permettere. รˆ quello che Papa Francesco chiama amore politico. Non possiamo costruire il futuro delle prossime generazioni avendo come unico orizzonte il presente, perchรฉ gli interessi di corto respiro diventano inevitabilmente interessi di parte, individuali. Si presenta, inevitabile, lโ€™ora dei doveri e delle responsabilitร  per cui la politica dovrร  trovare il piรน virtuoso punto dโ€™incontro tra ciรฒ che รจ buono e ciรฒ che รจ realmente possibile perchรฉ le risorse esistenti non vadano sprecate ma collocate al servizio del bene comune e dellโ€™intera popolazione. รˆ un tempo nel quale dobbiamo ricostruire il senso di comunitร , in cui, come ha ricordato il presidente Mattarella, occorre un โ€œcontributo costruttivoโ€ da parte di tutti, specialmente di chi sceglie di impegnarsi nella vita politica. E ci auguriamo siano tanti e con tanta e profonda motivazione per il bene comune.

Il prossimo 4 ottobre, festa di San Francesco dโ€™Assisi, patrono dโ€™Italia, la Conferenza Episcopale Italiana รจ stata invitata a compiere il gesto dellโ€™offerta dellโ€™olio per la lampada votiva sulla tomba del Santo. Sarร  un momento di gratitudine per quanti stanno aiutando il popolo italiano a far fronte agli effetti della pandemia. Sarร  anche occasione per una preghiera speciale per lโ€™Italia e per la pace.

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