PADRI E FIGLI
La IV domenica di Quaresima ci fa confrontare con la parabola del padre misericordioso e con i suoi due figli.
Il Figlio minore, che esige, reclama, rivendica, sceglie di allontanarsi dal padre, per rincorrere piaceri e cose materiali e torna a casa solo per fame, rappresenta ciascuno di noi quando pensiamo Dio come un padre-padrone, che limita la nostra libertà e, allora, cerchiamo la felicità lontano da lui.
Il Figlio maggiore, diligente e volenteroso, che resta con il padre, rapportandosi con lui, però, secondo la logica dei diritti e dei doveri, rappresenta ciascuno di noi quando, sentendoci servi e non figli, riteniamo Dio un padre-padrone e non Colui che ci ama e ci elargisce doni in abbondanza.
Il padre che rispetta le libere scelte, anche sbagliate dei figli, perché li ama, ci mostra il volto di Dio: Padre tenerissimo, accogliente e misericordioso nei confronti di tutti. I suoi atteggiamenti sia nei confronti del figlio minore — lo vede da lontano, gli corre incontro, lo abbraccia e fa festa per lui — sia nei confronti del figlio maggiore — lascia la festa e gli va incontro, lo prega di condividere la gioia per
il fratello ritrovato — manifestano che Dio ama tutti in quanto figli.
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PREGHIAMO
anche noi, come il
figlio minore,
ci allontaniamo
da Dio pensando
che limiti la nostra
libertà o, come
il figlio maggiore,
restiamo in casa
con lui da servi
e non come figli.
Signore Gesù,
aiutaci a superare
l’idea di un Dio
padre-padrone e
a scoprirne il suo
volto autentico di
Padre tenerissimo
e misericordioso,
che ama
tutti i suoi figli.
Fonte del materiale:
Catechisti Parrocchiali
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