TOGLI LA TRAVE E LASCIA LA PAGLIUZZA
Il Vangelo di questa domenica è la terza e ultima parte del «discorso della pianura» e ci propone un intreccio di tre piccole parabole.
Gesù, con la prima parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco?», ammonisce severamente non solo scribi e farisei, ma anche i discepoli di ogni tempo che s’innalzano, per superbia e presunzione, al ruolo di guide con la pretesa di insegnare come vivere, senza riconoscere le proprie incapacità ed errori.
Con la famosa parabola: «Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo?», Gesù fa comprendere che si è subito pronti a giudicare il comportamento degli altri, ma restii a esaminare, con lo stesso rigore, la propria vita. Anche noi, dominati dall’ipocrisia, siamo più inclini a giudicare gli altri che a riconoscere i nostri grandi peccati.
- Pubblicità -
Gesù, con l’ultima parabola dell’albero che porta frutti buoni solo se è buono, invita a discernere il vero dal falso discepolo, in base ai frutti prodotti dalla sua vita. Nessuno è buono, se i frutti delle sue azioni sono cattivi. Non bastano parole, dichiarazioni e preghiere a dare autenticità alla sequela di Gesù, ma i frutti delle azioni compiute dal discepolo.
PREGHIAMO
Signore Gesù, spesso,
come gli scribi e i farisei, giudichiamo
i piccoli errori degli altri,
ma facciamo fatica
a riconoscere
i nostri, magari più grandi, considerandoci migliori.
Signore Gesù, aiutaci a non essere presuntuosi,
superbi e, soprattutto, ipocriti, e a comprendere che,
per essere tuoi discepoli, non basta essere buoni
a parole ma è fondamentale compiere azioni… buone!
Fonte del materiale:
Catechisti Parrocchiali
Rivista di FEBBRAIO 2022 a SOLO 2€ (in PDF)