NON IL QUANDO, MA IL COME
Nel Vangelo Gesù parla della fine dei tempi con il ritorno nella gloria del Figlio dell’uomo, l’evento che ricapitolerà la storia, dandole un senso pieno.
- Il Maestro descrive gli ultimi giorni con immagini di sconvolgimenti cosmici, già usate dai profeti, non per spaventare, ma per far riflettere riguardo al «quando». In fondo ogni giorno, per qualcuno, si compie il «quando», anche se ci sarà un giorno finale, noto solo a Dio, in cui Cristo consegnerà il Regno al Padre.
- Gesù racconta, poi, la parabola del fico: la venuta del Figlio dell’uomo sarà come l’estate che i contadini sanno prevedere, guardando, soprattutto, la pianta di fico. Quando il fico (l’unico albero, in quella regione, a perdere le foglie nella stagione invernale) intenerisce i suoi rami aprendo le gemme rimaste chiuse per tutto l’inverno, sta per scoppiare l’estate…
- La fine dei tempi sarà come l’estate – tempo della raccolta dei frutti – e, anche se non conosciamo quando avverrà, ci sprona a vivere al meglio le nostre potenzialità e capacità, stimolandoci a valorizzare ogni istante della nostra vita… per portare frutto!
- Gesù conclude dicendo che l’unica cosa che non passa e ci aiuta a non perdere il senso e il fine della vita terrena è la parola di Dio.
Approfondiamo una parola del Vangelo
Parabola
Deriva dal greco e significa accostamento, mettere in parallelo. Il termine ebraico è mashal. Si tratta di un raccon to drammatizzato, basato sulla vita reale, che trasmette un messaggio forte; è anche un appello a cui dare risposta.
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PREGHIAMO
Signore Gesù,
noi viviamo
come se i nostri giorni
su questa terra
fossero illimitati,
preoccupandoci solo
di sapere
quando finiscono.
Signore Gesù,
aiutaci a non sprecare
il nostro tempo, ma
a dare un senso buono
alla nostra vita,
per portare frutto
in ogni istante,
lasciandoci illuminare
dalla parola di Dio
che non passa mai.
Fonte del materiale:
Catechisti Parrocchiali
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