Ufficio Catechistico Diocesano โ Savona
Catechesi sul Credo
Conversazione di don Claudio Doglio
โ 24 novembre 2013 โ
Nellโincontro di oggi vorrei proporvi di riflettere sul Credo, inteso come il Simbolo della fede, partendo proprio dalla tradizione della Chiesa antica che prevedeva un momento importante nella iniziazione cristiana: la Traditio Symboli, cioรจ consegna del Simbolo della fede.
Lโiniziazione cristiana รจ il momento in cui la comunitร accoglie e prepara una persona a vivere da cristiano. Uno che non รจ cristiano chiede di entrare a far parte della comunitร e la comunitร โ attraverso qualcuno che รจ competente e delegato a questo โ lo accompagna per poterlo inserire nel gruppo cristiano, per poterlo iniziare ai santi misteri.
ร una terminologia tecnica che il mondo antico cristiano ha ereditato dal linguaggio dei misteri greci, riti particolari, segreti, con cui alcune persone venivano inserite in gruppi particolarmente religiosi con delle possibilitร , dicevano, di avere dei grandi benefici.
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Questo linguaggio dei misteri ellenistici รจ stato adoperato dai padri della Chiesa ed รจ stato applicato al cammino catechistico, al cammino di formazione, perchรฉ la persona esterna alla Chiesa per entrare nella comunitร ha bisogno di un cammino di accompagnamento per iniziare a vivere il mistero; non semplicemente per compiere un ministero, ma per vivere un mistero. Sono termini tecnici greci che perรฒ noi adoperiamo abitualmente.
Mistero e ministero
Proviamo allora a distinguer tra ministero e mistero.
Il mistero รจ il progetto segreto di Dio. Non dite mai che il mistero รจ una cosa che non si capisce, non usate questa parola, quando non sapete piรน rispondere ai ragazzi, dicendo:
โEh! ร un mistero. Non bisogna farlo. Il mistero nascosto ora รจ rivelato, il mistero รจ il progetto di Dio. Che Dio sia superiore a ogni piena comprensione umana รจ logico, ma quello che รจ importante e utile รจ stato rivelato e ora รจ conosciuto.
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Una infinitร di cose che riguardano la nostra vita noi non le sappiamo; pochi di noi saprebbero spiegare come avviene la digestione, quali procedimenti chimici avvengono dopo lโingestione del cibo, ma non cโรจ bisogno di conoscerli per digerire. ร un mistero anche quello solo perchรฉ non lo sai spiegare, perchรฉ ti mancano i concetti? Ma quando sai delle regole di chimica cosa hai spiegato di piรน? ร forse quello che ti interessa? Se non riesci a digerire, ti serve di piรน sapere i procedimenti chimici o digerire? Se ti compri un libro di chimica e di gastroenterologia pensi di digerire meglio? Forseโฆ non digerisci nemmeno il libro! La soluzione รจ unโaltra: si prende qualche cosa che aiuta a digerire ed รจ molto piรน utile che studiare la chimica e spiegare come funziona il processo della digestione.
Il mistero di Dio รจ la sua natura, la sua persona, la sua relazione con noi; questo ci รจ stato rivelato o, meglio, Dio si รจ rivelato, Dio si รจ fatto conoscere: Dio รจ cosรฌ e coloro che accolgono il Dio rivelato da Gesรน Cristo entrano in relazione con lui, sono con lui.
Vivere il mistero vuol dire essere in relazione con una Persona, mentre fare un ministero equivale invece a svolgere un servizio, fare delle cose. Purtroppo abitualmente ci siamo accontentati di fare dei servizi: servizi liturgici, servizi catechistici, servizi caritativi; questi sono i tre grandi ร mbiti nel fare qualcosa.
Lโimportante perรฒ รจ lโessere e su questo rischiamo di essere deficitari, se non deficienti, cioรจ mancanti. ร importante crescere nellโessere, nellโessere in relazione con il Signore.
Lโiniziazione al mistero รจ un cammino di crescita nellโessere che si manifesta poi nellโagire, nel fare dei ministeri. Il nostro compito catechistico riguarda anzitutto questa dimensione dellโessere.
La trasmissione della fede
Nella Chiesa cristiana antica lโiniziazione avveniva con gli adulti, erano infatti gli adulti che chiedevano di diventare cristiani. Il discorso con gli adulti era in parte piรน difficile e in parte piรน facile, perchรฉ si parlava da adulti ad adulti e si parlava a persone che avevano giร maturato una scelta: chiedevano infatti il battesimo persone giร convinte, disponibili e interessate. Lentamente, quando si รจ creato il tessuto sociale totalmente cristiano, poco per volta si รจ cominciato a fare questo cammino di iniziazione con bambini sempre piรน giovani fino ad arrivare al battesimo dei neonati e in una situazione di fede diffusa questa consuetudine funzionava.
Noi ora perรฒ siamo un unโepoca di passaggio: non รจ ancora finito il vecchio schema e non riesce a iniziare nessun nuovo schema; siamo quindi in difficoltร come in tutte le epoche di passaggio. Viviamo infatti lo schema di una societร che non cโรจ piรน e non riusciamo a progettare e a proporre qualcosa di nuovo perchรฉ non cโรจ ancora una situazione nuova. In fondo riusciamo ancora ad andare avanti cosรฌ e quindi il discorso dellโiniziare allโessere partecipi del mistero con i nostri ragazzi delle elementari o delle medie รจ un discorso assurdo che non funziona: sembra di parlare a dei marziani.
Effettivamente รจ cosรฌ per cui dobbiamo avere ben chiare le idee noi e cercare di proporre qualcosa che possa essere nella linea corretta ed efficace: far fare una buona esperienza di Chiesa, cioรจ far sperimentare una realtร di persone che vivono in buona relazione e trasmettere gli elementi essenziali.
Nella iniziazione antica elemento essenziale era il Simbolo della fede, quello che chiamiamo il Credo, detto Simbolo perchรฉ, in forza della etimologia greca della parola, significava la tessera di riconoscimento, come avere lโiscrizione ufficiale a una realtร .
Coloro che hanno il Simbolo della fede sono appartenenti a quel popolo, a quel corpo, sono parte del tempio. Era perciรฒ un elemento importante la consegna del Simbolo che non avveniva materialmente consegnando un foglio di carta con il Credo scritto sopra, ma avveniva attraverso la testimonianza da persona a persona. Si consegna una tradizione parlando da persona a persona.
La catechesi era per gli antichi cristiani Traditio Symboli, cioรจ trasmissione del Credo.
In che cosa crediamo noi cristiani? Te lo trasmetto, te lo consegno, te lo dico. Il punto nodale della nostra catechesi oggi รจ la trasmissione della fede, non semplicemente di alcune abitudini o la preparazione a certi riti, ma รจ trasmettere la fede: questo รจ il punto principale e cruciale, cruciale perchรฉ รจ difficile.
Le difficoltร di oggi
Si tratta quindi di trasmettere alle nuove generazioni la fede dei padri, ecco perchรฉ insistiamo sul discorso familiare, perchรฉ la trasmissione della fede avviene in famiglia e se non avviene non avviene. Il punto รจ qui. ร necessario ridircelo ed esserne consapevoli, perchรฉ di fatto non avviene e non avviene perchรฉ si รจ rotto il meccanismo della trasmissione familiare. Vuol dire che ognuno ricomincia da zero.
Senza una trasmissione in famiglia la fede diventa un poโ come imparare una lingua nuova. Tutti da bambini imparano molto facilmente a parlare, direi in modo naturale: apprendono la lingua dai genitori senza fatica eโฆ la imparano piรน o meno bene secondo come la parlano i genitori. Se invece i bambini devono apprendere un cammino di fede fuori dalla famiglia per loro รจ difficile come conoscere una lingua nuova, una seconda lingua e la cosaโฆ รจ molto piรน difficile e faticosa.
Inoltre, la situazione sociale e familiare di oggi molto spesso รจ caratterizzata da un impegno lavorativo da parte di entrambi i genitori per cui i bambini sono assistiti da persone estranee alla famiglia, a volte ormai anche di nazionalitร e religione diversa e assolutamente non interessate a una formazione religiosa. Ecco allora che viene a mancare ulteriormente ogni forma di educazione religiosa tradizionale, familiare.
Anche quel grande lavoro di tradizione, cioรจ trasmissione, culturale e religiosa che per secoli ha avuto come protagonisti i nonni โ grandi custodi, serbatoi della tradizione, la nonna in modo particolare โ oggi rischia di venire a mancare, a ulteriore danno di una trasmissione โereditaria della fede.
ร un problema molto serio perchรฉ noi preti battezziamo i bambini sulla fede dei genitori. Nella grande maggioranza dei casi ci accorgiamo perรฒ che la fede dei genitori non cโรจ e battezziamo il bambino ugualmente perchรฉ il bambino non ne puรฒ nulla e quindi รจ giusto che celebriamo il sacramento. Le varie teologie si scontrano fra di loro: รจ giusto che lo celebriamo e lo celebriamo perchรฉ siamo ancora convinti che qualcosa poi succeda.
Di fatto queste nostre celebrazioni rituali non producono degli effetti esistenziali, lo vediamo con chiara evidenza con la Cresima dove, da una domenica allโaltra, lโaccoglienza del sacramento e la venuta dello Spirito Santo fa finire tutto. Lo sappiamo, continuiamo a ripetercelo, ci lamentiamo un poโ e alla fineโฆ alla fine continuiamo a lamentarci.
Dobbiamo avere chiaro che lโobiettivo รจ trasmettere la fede, non avere i ragazzi in parrocchia, perchรฉ i gruppi del post-cresima in molti casi sono il tentativo di tenere dei ragazzi allโombra del campanile: se restano lรฌ sembra che restino, se invece vanno lร non ci sono piรน.
Il problema รจ la fede, รจ lโessere, perchรฉ รจ possibile che ci siano dei ragazzi che ruotano intorno alle nostre strutture, ma la fede non รจ cresciuta o forse non cโรจ del tutto e restano finchรฉ non trovano niente di meglio. Ci accorgiamo anche di come sia difficile, addirittura nelle famiglie cristiane, buone, convinte, praticanti, trasmettere la fede. Quelle che non hanno fede non riescono a trasmetterla e molte che ce lโhanno non riescono ugualmente a trasmetterla: hanno insegnato bene ai figli, hanno dato lโesempio, maโฆ i figli si allontanano. ร un dato di fatto, ci stiamo avviando a una societร in cui saranno gli adulti a ricominciare da zero e a fare le loro scelte, dove ognuno riparte dalla scoperta del Cristo e non vivendo di rendita in base a quello che ha giร ricevuto la famiglia. Non siamo perรฒ ancora in questa fase dove รจ normale, condiviso da tutti, che la scelta sia degli adulti: siamo in una fase ibrida e la fase confusa porta delle confusioni.
I sussidi del catechismo
Quello che intento proporvi รจ quindi di mettere al centro della nostra attenzione catechistica lโelemento della fede come contenuto. Dโaccordo, la fede รจ relazione, la fede รจ esperienza di incontro con una persona, รจ adesione personale alla persona di Gesรน Cristo e attraverso di lui con Dio Padre e Dio Spirito; questa esperienza di incontro personale ha perรฒ bisogno di contenuti.
La consegna del Credo รจ uno dei compiti fondamentali della catechesi. La consegna inizia con il presentare il testo e farlo studiare a memoria, elemento semplicissimo, ma un poโ trascurato. La consegna viene fatta da uno che lo sa ad un altro che lo impara e quando lo ha imparato lo sa. Saperlo non รจ perรฒ assolutamente sufficiente, ma รจ la prima fase: leggere un testo e conoscerlo.
Il catechismo cristiano parte dal Credo; il Catechismo della Chiesa Cattolica, che vi invito ad avere come punto di riferimento, inizia con la presentazione analitica del Credo. ร lo schema di fondo, lรฌ cโรจ tutto ciรฒ che รจ importante, ci sono le realtร di fondo, le pietre fondamentali su cui si costruisce tutto il resto.
Ho lโimpressione che ultimamente i sussidi per il catechismo siano divenuti sempre meno utilizzati; continuano a essere proposti i catechismi della CEI, ma pochissimi sono i gruppi che li adoperano. Le librerie se ne accorgono perchรฉ non ne vendono piรน, quindi le nuove generazioni non hanno comperato il catechismo. Il rischio รจ perรฒ che non si abbia niente e se non si ha nessun oggetto concreto di riferimento โ inteso come libro, come testo scritto โ solo lโesperienza di incontro, di gioco, di parole, รจ poco e non lascia il segno.
Non รจ nemmeno consigliabile moltiplicare gli strumenti โusa e getta; usiamo infatti tantissime fotocopie, foglietti dati e buttati via continuamente: รจ un poโ il frutto della nostra mentalitร , ma alla fine non resta nulla.
ร invece necessario qualcosa anche che resti e quindi dei testi di riferimento sono importanti. Al di lร del libro del catechismo noi abbiamo un testo โ che รจ appunto quello del Credo โ che la Chiesa ci ha proposto come elemento basilare.
Per qual motivo in tutte le domeniche dellโanno e in tutte le feste la liturgia prevede che lo diciamo tutti insieme? Perchรฉ ce lo fa ripetere a Natale, a Pasqua, in Quaresima, in Avvento, sempre e sempre lo stesso? Perchรฉ รจ fondamentale ed รจ un elemento utilissimo di comunione ecclesiale, perchรฉ รจ lo strumento ecumenico privilegiato con cui siamo in accordo con i fratelli ortodossi e con i fratelli protestanti. In tante altre cose non siamo dโaccordo, ma su questa sรฌ, questa รจ la base comune indispensabile. Cominciamo allora a partire dagli elementi essenziali, importanti.
Proviamo a ragionare su come trasmettere il Simbolo della fede.
Il segno della croce
Lโimpostazione del nostro catechismo coinvolge i ragazzi e i genitori aiutando gli uni e gli altri a capire come trasmettere la fede, ma non una fede generica, bensรฌ la fede cristiana nel Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
Il Credo ha forma trinitaria, lโunitร e la trinitร di Dio costituisce il mistero fondamentale della nostra fede e il secondo mistero รจ lโincarnazione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesรน Cristo presente al centro del Credo: il Padre, il Figlio e lo Spirito; la parte del Figlio, molto piรน ampia, รจ incentrata sul mistero dellโincarnazione, morte e risurrezione.
Se tutta questa conoscenza poteva essere data per scontata fino allโaltro giorno, oggi deve essere ripresa e valorizzata. Per trasmettere la fede non possiamo nemmeno cominciare a parlare degli elementi accessori, delle piccolezze, dobbiamo invece puntare sullโessenziale, su ciรฒ che รจ importante e fondamentale e per una fede cristiana autentica e matura รจ essenziale lโesperienza di Gesรน Cristo e delle tre Persone divine, non perรฒ come questione teologica dogmatica di distinzioni, di spiegazioni, di elucubrazioni, ma attraverso una esperienza concreta di comunione tra Persone. Dio รจ una comunitร di Persone uguali, ma distinte, in perfetta unione fra di loro.
Il segno della croce, inteso come segno cristiano fondamentale, mette insieme proprio queste due veritร basilari: la croce come morte e risurrezione di Gesรน Cristo e il riferimento al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, un gesto concretamente legato alla testa, al cuore e alle spalle: mani, pensiero, sentimento, azione, tutta la persona viene coinvolta.
Insegnare a fare il segno della croce, farlo bene, capendo tutto quello che comporta, รจ il primo passo della iniziazione cristiana. Molti catechisti si lamentano del fatto che i bambini non sanno nemmeno farsi il segno della croce: รจ il segno che la fede non sta passando, ma il nostro lavoro รจ proprio quello; visto che non glielo ha insegnato nessuno dobbiamo insegnarglielo noi. Eravamo abituati forse a trovare giร il lavoro fatto e noi dovevamo semplicemente correggere qualcosa; dobbiamo invece entrare nellโordine di idee che bisogna ricominciare da zero e questo รจ difficile perchรฉ non siamo preparati a ricominciare da zero, dobbiamo quindi prepararci. Che cosa mettiamo come fondamenta? Come costruiamo per partire da zero? Il Credo.
Cosรฌ facevano i nostri padri quando iniziavano alla fede persone completamente digiune, che non avevano mai visto una chiesa, non avevano mai letto la Bibbia, non sapevano niente: cominciavano da ciรฒ che รจ fondamentale.
Il segno della croce รจ un gesto elementare, ma che racchiude i due elementi principali e su questo dobbiamo lavorare.
Il catechismo attribuito a san Pio X โ di fatto semplicemente adottato da lui per la diocesi di Roma, poi divenuto famoso tra lโaltro per un breve arco di tempo โ iniziava con la domanda: โChi รจ Dio? e la risposta era poco cristiana.
La risposta: โlโEssere perfettissimo va bene anche per gli islamici. Era un discorso di apertura interreligiosa (!), perchรฉ andrebbe bene anche per gli animisti e per gli indรน, tranquillamente; non รจ perรฒ una risposta cristiana.
La base di partenza: il Credo
Il Dio rivelato da Gesรน รจ Padre, Figlio e Spirito. Noi conosciamo Dio attraverso la rivelazione di Gesรน Cristo e Gesรน Cristo ha rivelato se stesso come il Figlio, ha fatto conoscere Dio come il Padre e ha fatto conoscere lo Spirito che viene donato.
Poi, nei primi secoli, i padri della Chiesa hanno elaborato queste formule. Il Simbolo che adoperiamo abitualmente nella messa รจ stato scritto in partenza al Concilio di Nicea nellโanno 325 e poi rielaborato con alcune aggiunte nel Secondo Concilio Ecumenico a Costantinopoli del 381 per cui si chiama, con un termine lungo e difficile, Simbolo Niceno- costantinopolitano. ร il testo che tutte le chiese ortodosse, cattoliche, anglicane, protestanti varie adoperano nella liturgia, รจ il testo antico, รจ la tradizione dei padri che si รจ fissata dopo lunghe discussioni e tante riflessioni su ciรฒ che era ritenuto piรน importante.
ร una vita che lo ripetiamo durante la messa proprio perchรฉ lโeucaristia รจ mistero della fede, che non significa: รจ una cosa che non capisco ma accetto lo stesso; รจ invece il progetto di Dio che accolgo con gioiosa gratitudine.
Alla proclamazione โmistero della fede lโassemblea infatti risponde: โAnnunciamo la tua morte, proclamiamo la tua risurrezione e aspettiamo la tua venuta nella gloria che รจ il centro del mistero pasquale, centro del Credo. Questo รจ il mistero della fede; il nostro essere in relazione con Gesรน Cristo parte di lรฌ e il sacramento รจ sacramento della fede.
Lโeucaristia รจ sacramento della fede, รจ un segno della nostra fede e lo strumento che ci permette di nutrirci di Gesรน stesso, oggetto e nello stesso tempo soggetto della stessa fede per cui รจ indispensabile professare la fede.
Nel rito ambrosiano, in uso nella diocesi di Milano, il Credo รจ spostato un poโ in avanti, non si dice subito dopo lโomelia come facciamo noi, ma dopo lโoffertorio, dopo che sono state presentate le offerte allโaltare e si รจ fatta lโelevazione con lโofferta al Signore. A questo punto, prima di andare avanti, cioรจ iniziare la preghiera eucaristica che รจ il centro, il celebrante dice โRinnoviamo la fede. LโEucaristia รจ il sacramento dei credenti, i non battezzati devono uscire, fuori i catecumeni; ai misteri partecipano solo i battezzati, solo i credenti โ questo รจ lo schema antico โ e i credenti adesso mostrino la loro tessera; hanno ricevuto il documento, lo restituiscano. Restituire vuol dire recitare, professare, dire apertamente. A quel punto si puรฒ procedere con la celebrazione, perchรฉ i partecipanti condividono la stessa fede.
Il rito lo continuiamo a fare senza problema, la parte rituale ci riesce ancora bene e se vogliamo riusciamo anche a fare qualche gesto con i ragazzi; in qualche occasione consegnare il Credo come immaginetta รจ un segno di tradizione della fede.
Io lโho fatto questโoggi, festa di Cristo Re, durante la celebrazione eucaristica. Abbiamo infatti adottato questo procedimento: i ragazzi che riceveranno la Cresima alla fine dellโanno prossimo, nellโultima domenica del Tempo Ordinario hanno ricevuto il Simbolo della fede. Aiutati dai catechisti faranno tesoro del nostro patrimonio e, a Pentecoste dellโanno prossimo, lo restituiranno. Quindi: da Cristo Re a Pentecoste รจ racchiuso praticamente tutto lโanno liturgico, sintesi dellโintero cammino di fede; allโinizio dellโAvvento dellโanno prossimo riceveranno il sacramento della Confermazione.
Schemi di questo tipo possono essere molteplici; ma non cโรจ nessuna soluzione tecnica che funzioni, non รจ il rito che serve; queste cose le possiamo fare, ma trasmettere la fede รจ molto di piรน.
Non illudetevi quindi che con qualche gesto rituale risolviate i problemi. ร bene farli, perchรฉ aiutano anche quelli, devono essere fatti in modo che aiutino, perรฒ il lavoro importante รจ la testimonianza personale da persona a persona. Il catechista รจ un credente e si impegna a trasmettere la propria fede, non le proprie idee, i propri gusti, i propri stili, ma a trasmette la fede della Chiesa.
Nelle nostre celebrazioni liturgiche cโรจ anche un altro Simbolo che รจ detto Apostolico. Era tipico della chiesa di Roma, mentre lโaltro รจ piรน orientale, legato ai due Concili avvenuti in oriente; il Simbolo degli Apostoli, quello piรน breve, era tipico di Roma ed รจ stato conservato nella liturgia per il battesimo, dove spesso รจ usato nella forma interrogativa: โCredete in Dio Padre? Credete in Gesรน Cristo suo unico Figlio? Credete nello Spirito Santo?. Sostanzialmente i due Simboli sono uguali, cโรจ solo qualche minima differenza. Il Simbolo degli Apostoli in piรน, alla fine, aggiunge alcuni elementi come โla comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna.
Il Simbolo niceno sviluppa grosso modo la stessa idea parlando della Chiesa che รจ la comunione dei santi e il battesimo per la remissione dei peccati e aggiunge: โAspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrร .
Gli elementi essenziali ci sono quindi in tutti e due i testi. Qualche volta nella messa si puรฒ adoperare anche il Simbolo Apostolico, lo si consiglia in Quaresima o nel tempo di Pasqua proprio per la natura battesimale di quel periodo dellโanno.
Unโottima opportunitร da considerare: internet
ร importante lavorare, nella nostra opera catechistica, sulla possibilitร di trasmettere questi contenuti. ร chiaro che in questa occasione non posso farvi una presentazione del Credo, ci vogliono ore e ore; se vi interessano ci sono, utilissime, le catechesi del papa.
Ha cominciato papa Benedetto, poi ha interrotto e ha ripreso papa Francesco esattamente dal punto in cui aveva interrotto il suo predecessore. Siamo arrivati, con lโincontro di mercoledรฌ scorso, al tema della remissione dei peccati. Papa Francesco si รจ dilungato moltissimo sulla Chiesa e per oltre dieci mercoledรฌ ha fatto delle semplici e fondamentali catechesi sulla Chiesa, Popolo di Dio, unโaltra volta Corpo di Cristo, unโaltra volta Tempio dello Spirito, poi ancora Chiesa come madre, Chiesa come maestra. Poi si รจ soffermato sulle quattro note: la Chiesa รจ una, la Chiesa รจ santa, la Chiesa รจ cattolica, la Chiesa รจ apostolica. Ha poi parlato della comunione dei santi, comunione fra le Persone sante e in unโaltra occasione comunione alle cose sante, poi ha parlato del Battesimo per la remissione dei peccati. Mercoledรฌ scorso รจ ritornato sul tema della remissione dei peccati: oltre al Battesimo nella confessione.
Tutti questi interventi del papa si possono facilmente trovare, scaricare e stampare tramite internet allโindirizzo su Google: ยซvaticano catechesi del papaยป; appaiono diversi indirizzi su cui trovare il testo scritto e pure il video si puรฒ anche inserire su Google:
www.vatican.va/special/annus_fidei/index_catechesi_annus-fidei_it.htm
Vuol dire che mercoledรฌ per mercoledรฌ, in una ventina di minuti, in un anno ha analizzato, spiegato, meditato tutto il Credo; sono degli ottimi strumenti, degli schemi che possiamo ricuperare. Molto probabilmente quando finirร queste catechesi, usciranno i libri con tutto il suo insegnamento. Internet vi dร la possibilitร di averle giร adesso; potete raccoglierle e stamparle: sono degli elementi semplici e utilissimi. Non si possono riportare pari pari ai ragazzi, anche se in qualche caso si puรฒ fare.
Il linguaggio di papa Francesco รจ decisamente accessibile, non si tratta di leggere ai ragazzi il testo del papa; รจ importante che il catechista se lo legga, lo impari bene, lo mastichi, lo rumini, lo assimili, lo faccia diventare suo e poi, senza nemmeno dirlo che รจ il discorso di papa Francesco, lo faccia come suo, perchรฉ a quel punto รจ diventato suo; in questo modo รจ la Chiesa che parla. Quello era uno strumento per chiarirmi le idee, per avere io le idee chiare; una volta che le ho chiare poi le trasmetto.
Non si puรฒ in una lezione, in un incontro, pretendere di spiegare tutto il Credo, ma lentamente il catechista parlerร ai ragazzi della paternitร di Dio, della potenza di Dio, della creazione di tutto, delle cose visibili e invisibili, che Gesรน รจ il Cristo, che รจ il Signore, che รจ nato dal Padre prima di tutti i secoli, che รจ Dio, ma si รจ fatto uomo per noi e per la nostra salvezza, che รจ morto, che รจ risorto, che รจ disceso agli inferi, che รจ salito al cielo, che siede alla destra del Padre, che verrร di nuovo a giudicare e il suo regno non avrร fine.
Ogni espressione contiene il tema di un incontro e lentamente, tramite il nostro afflato, la nostra convinzione, il nostro coinvolgimento, noi trasmettiamo il contenuto della fede.
La fede come risposta personale dipende da chi ascolta, non รจ una cosa; io vi posso trasmettere un oggetto, vi posso dare una penna da usare per scrivere, ma non vi posso dare quello che ho studiato io. Posso darti un libro da leggere, ma quello che ho in testa, ce lโho io e non possono passartelo; tu devi metterci il tuo impegno; cosรฌ รจ anche per la fede.
Io non ti posso dare la mia fede, posso dare la mia testimonianza di fede e in base anche alla relazione personale, al coinvolgimento personale si puรฒ ottenere certamente qualcosa.
Di fronte a una testimonianza fredda, indifferente, banale, non cโรจ coinvolgimento. Se il catechista non รจ convinto il ragazzo lo percepisce subito; se si trasmettono semplicemente dei concetti che non sono condivisi non passa niente. Noi non dobbiamo condividere delle regole di matematica o di latino, che in fondo non toccano nemmeno i professori di matematica o di latino; uno insegna quelle regole perchรฉ deve insegnarle: รจ cosรฌ, la regola dice cosรฌ e si fa cosรฌ! Noi parliamo invece di cose che toccano la vita, molte obiezioni dei ragazzi sono anche le nostre e spesso non sappiamo rispondere ai ragazzi perchรฉ non abbiamo saputo rispondere a noi.
Diventa quindi uno stimolo per chiarire: ecco il Catechismo della Chiesa Cattolica che puรฒ essere uno strumento utilissimo per noi. Non sognatevi perรฒ di usarlo con i ragazzi, neanche dirlo che cโรจ, รจ un discorso da grandi.
Catechismi diversi per realtร differenti
Pensate alla evoluzione ecclesiale del Credo!
I Concili antichi avevano scritto il catechismo per il popolo, in fondo erano questi testi del Simbolo.
Il Concilio di Trento del XVI secolo pubblicรฒ il catechismo per i parroci โ Catechismus ad parochos โ detto anche Catechismo tridentino o Catechismo romano: รจ un testo rivolto ai sacerdoti (ad parochos) che aveva lo scopo di fornire un manuale autorevole che fosse base per gli insegnamenti dei sacerdoti ai fedeli laici e che contribuisse ad affermare la dottrina cattolica contro la riforma protestante. I parroci, dopo averlo studiato loro in latino, alla domenica a vespro erano tenuti a insegnarlo al popolo; questa prassi รจ andata avanti fino a qualche anno fa. Alcuni di voi lo ricordano ancora.
Il Concilio Vaticano II invece ha fatto il Catechismo per i vescovi, quindi il livello di formazione sale sempre piรน! Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) รจ indirizzato infatti ai vescovi, รจ per i vescovi di tutto il mondo, perchรฉ ne tengano conto nella stesura dei catechismi nazionali.
La Conferenza Episcopale Italiana poi ha elaborato una serie di catechismi per i cristiani che vivono oggi in Italia: per i bambini in etร pre-scolare fino agli adulti, sono i catechismi della Chiesa italiana, compreso il catechismo degli adulti che รจ lo strumento di formazione degli adulti cristiani.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica รจ un repertorio ufficiale che serve per i vescovi che elaborano questi testi per il popolo e quindi, semmai, se dobbiamo leggere un testo, conviene leggere il catechismo degli adulti: La veritร vi farร liberi. Quello รจ il testo per gli adulti che vogliono crescere nella fede.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica รจ una specie di vocabolario o di dizionario dove ci sono i principi fondamentali e allora, quando si vuole chiarire qualche aspetto per avere lโindicazione ufficiale del magistero della Chiesa, si ricorre a quello per avere le idee chiare. Stiamo attenti a non dire diversamente da quello che insegna la Chiesa. Ma poi, come dirlo, รจ questione di cultura locale e saranno gli italiani o i polinesiani a tradurre quei principi generali nella loro cultura, nella loro situazione, nella loro epoca, sempre sotto la guida del vescovo, il depositario ufficiale della tradizione.
Noi possiamo avere un vantaggio dallo studio di questi testi e una prima base per approfondire la nostra fede di catechisti รจ avere ben chiaro il Credo per trasmetterlo nei suoi particolari, nella sua totalitร . Lo si spiega parola per parola, ma lo si conserva nella sua globalitร e lo si inserisce nella vita, perchรฉ ogni affermazione ha un risvolto esistenziale ed รจ importante anche chiarire quello.
Non vi ho proposto un rimedio che risolva i problemi, non รจ questo che garantirร la trasmissione della fede alle nuove generazioni, ma รจ il riferimento a questo Simbolo della fede che ci permette di impegnarci correttamente a trasmetterla. Ci vuole la nostra fede, il nostro impegno, il nostro servizio; lโaiuto di Dio accompagna tutto questo, la grazia dello Spirito illumina noi e loro e lโimpegno che vogliamo metterci รจ proprio quello della trasmissione: โVi trasmetto quello che a mia volta ho ricevuto.
La Scrittura la conosco e la medito alla luce del Credo; tutto quello che trovo nel Credo รจ ripreso dalla Scrittura ed รจ una sintesi mirabile, ma per non perdermi in cose marginali senza la struttura essenziale, รจ bene che io abbia chiara questa intelaiatura. ร uno scheletro, รจ la struttura di base, il Credo รจ il fondamento, su questo costruiamo tutto il resto.
Termino con una affermazione che puรฒ sembrarvi strana, o quasi rivoluzionaria. Ad un ragazzo, digiuno di educazione cristiana, รจ meglio insegnare il Credo ancor prima del Padre nostro e dellโAve Maria. Le preghiere infatti si spiegano e comprendono meglio alla luce del Credo: ciรฒ che importa di piรน รจ ciรฒ che Dio ha fatto per noi. Accogliendo la rivelazione del nostro Dio โ Padre, Figlio e Spirito Santo โ noi lo possiamo pregare con fiducia e, poi, vivere di conseguenza.
Buon cammino di fede!
CREDO APOSTOLICO
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesรน Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria vergine, patรฌ sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morรฌ e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitรฒ da morte, salรฌ al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di lร verrร a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cristiana, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione dei morti, la vita eterna. Amen. |
Credo in Deum, Patrem omnipotรจntem, Creatรฒrem coeli et terrae. Et in Jesum Christum, Filium ejus รนnicum, Dรฒminum nostrum, qui concรจptus est de Spรฌritu Sancto, natus ex Marรฌa Vรฌrgine, passus sub Pรฒntio Pilร to, crucifรฌxus, mรฒrtuus, et sepรนltus: descรจndit ad รฌnferos: tรจrtia die resurrรจxit a mรฒrtuis: ascรจndit ad coelos, sedet ad dรจxteram Dei Patris omnipotรจntis: inde ventรนrus est judicร re vivos et mรฒrtuos. Credo in Spรฌritum Sanctum, sanctam Ecclรจsiam cathรฒlicam, sanctรฒrum communiรฒnem, remissiรฒnem peccatรฒrum, carnis resurrectiรฒnem, vitam aetรจrnam. Amen. |
CREDO NICENO-COSTANTINOPOLITANO
Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore Gesรน Cristo unigenito figlio di Dio nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre. Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si รจ incarnato nel seno della Vergine Maria e si รจ fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morรฌ e fu sepolto e il terzo giorno รจ resuscitato secondo le Scritture ed รจ salito al Cielo e siede alle destra del Padre e di nuovo verrร nella gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrร fine. Credo nello Spirito Santo che รจ Signore e dร la vita e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio รจ adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati e aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrร . Amen |
Credo in unum Deum, Patrem omnipotรจntem, factรฒrem caeli et terrae, visibรฌlium รฒmnium et invisibรฌlium. Et in unum Dรฒminum Iesum Christum, Fรฌlium Dei unigรจnitum, et ex Patre natum ante รฒmnia saรจcula. Deum de Deo, lumen de lรนmine, Deum verum de Deo vero, gรจnitum, non factum, consubstantiร lem Patri: per quem รฒmnia facta sunt. Qui propter nos hรฒmines et propter nostram salรนtem descรจndit de caelis, et incarnร tus est de Spรฌritu Sancto ex Marรฌa Vรฌrgine, et homo factus est. Crucifรฌxus รจtiam pro nobis sub Pรฒntio Pilร ot; passus et sepรนltus est, et resurrรจxit tรจrtia die, secรนndum Scriptรนras,
et ascรจndit in caelum, sedet ad dรจxteram Patris. Et รฌterum ventรนrus est cum glรฒria, iudicร re vivos et mรฒrtuos, cรนius regni non erit finis. Credo in Spรฌritum Sanctum, Dรฒminum et vivificร ntem: qui ex Patre Filiรฒque procรจdit. Qui cum Patre et Fรฌlio simul adorร tur et conglorificร tur: qui locรนtus est per prophรจtas. Et unam, sanctam, cathรฒlicam et apostรฒlicam Ecclรจsiam. Confรฌteor unum baptรฌsma in remissiรฒnem peccatรฒrum. Et exspรจcto resurrectiรฒnem mortuรฒrum, et vitam ventรนri saรจculi. Amen. |
Trascrizione dalla registrazione a cura di Riccardo Becchi