Questa Domenica meditiamo sul Prologo solenne del vangelo di Giovanni. Il Prologo รจ il portone di entrata. ร la prima cosa che viene scritta. ร come un riassunto finale, posto all’inizio. Sotto forma di una poesia profonda, misteriosa e molto solenne, Giovanni offre un riassunto di tutto quello che dirร su Gesรน nei ventuno capitoli del suo vangelo.
Probabilmente questa poesia era di un cantico della comunitร , utilizzata e adattata poi da Giovanni. Il cantico comunicava l’esperienza che le comunitร avevano di Gesรน, parola di Dio.
- Anche oggi, abbiamo molti canti e poesie che cercano di tradurre e comunicare chi รจ Gesรน per noi. Rivelano l’esperienza che le nostre comunitร hanno di Gesรน. Una poesia รจ come uno specchio. Aiuta a scoprire le cose che ci sono dentro di noi. Ogni volta che ascoltiamo o ripetiamo con attenzione una poesia, scopriamo cose nuove, sia nella poesia stessa, come pure dentro di noi.
- Nel corso della lettura del Prologo del vangelo di Giovanni รจ bene attivare la propria memoria e cercare di ricordare qualche cantico o poesia su Gesรน, del tempo della nostra infanzia, che ha marcato la nostra vita.
Una divisione del testo per aiutarne la lettura
- Gv 1,1-5: La Parola di Dio รจ luce per tutti gli esseri umani Gv 1,6-8: Giovanni Battista non era la Luce
- Gv 1,9-11: I suoi non lโhanno accolto
- Gv 1,12-13: Coloro che la ricevono diventano figli di Dio Gv 1,14: La Parola si fece carne
- Gv 1,15-17: Mosรจ dette la Legge, Gesรน dร la Grazia e la Veritร Gv 1,18: ร come la pioggia che lava
Contesto
- Sul Prologo del vangelo di Giovanni sono stati scritti molti libri. Ed ogni anno se ne pubblicano di nuovi. Ma non esauriscono il contenuto del tema. Questo perchรฉ il Prologo รจ come una sorgente. Quanta piรน acqua si estrae dalla sorgente, tanta piรน acqua darร . Chi mette la testa al di sopra della fonte stessa e guarda dentro, vede il suo volto rispecchiato nell’acqua della sorgente. Descrivendo il volto che si vede, si descrivono due cose: si commenta l’acqua della fonte, il Prologo, e si dice ciรฒ che si รจ scoperto all’interno della persona stessa.
- Il Prologo aiuta a capire perchรฉ il Quarto vangelo รจ cosรฌ diverso dagli altri vangeli. Nel Prologo, Giovanni ci presenta la visione che ha di Gesรน, Parola di Dio e descrive il percorso della Parola. Essa stava accanto a Dio fin dall’inizio della creazione e per mezzo di essa tutto fu creato. Tutto quanto esiste รจ un’espressione della Parola di Dio. Pur essendo presente in tutto, il Verbo ha voluto mettersi ancora di piรน accanto a noi e per questo si รจ fatto carne in Gesรน, รจ vissuto in mezzo a noi, ha svolto la sua missione ed รจ ritornato al Padre. Gesรน รจ la Parola viva di Dio. In tutto ciรฒ che dice e fa si rivela il Padre: “Chi vede me vede il Padre!โ (Gv 14,9). Lui e il Padre, โsiamo una cosa solaโ (Gv 10,30).
Commento del testo
Gv 1,1-5: La Parola di Dio รจ luce per ogni essere umano.
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- Dicendo “Al principio era il Verbo”, Giovanni ci fa pensare alla prima frase della Bibbia che dice: “Al principio Dio creรฒ il cielo e la terra” (Gen 1,1). Dio creรฒ mediante la sua Parola. “Lui parlรฒ e le cose cominciarono ad esistere” (Sal 33,9; 148,5). Tutte le creature sono un’espressione della Parola di Dio. Qui, fin dall’inizio, abbiamo il primo segnale dell’apertura ecumenica ed ecologica del Quarto vangelo.
- Il Prologo dice che la presenza universale della Parola di Dio รจ vita e luce per ogni essere umano. Ma la maggioranza delle persone non percepiscono la Buona Novella della presenza luminosa della Parola di Dio nella loro vita. La Parola viva di Dio, presente in tutte le cose, brilla nelle tenebre, ma le tenebre non la compresero.
Gv 1,6-8: Giovanni Battista non era la Luce.
- Giovanni Battista venne per aiutare la gente a scoprire questa presenza luminosa e consolatrice della Parola di Dio nella vita. La testimonianza di Giovanni Battista fu cosรฌ importante che fino alla fine del primo secolo, epoca in cui fu scritto il Quarto vangelo, c’erano ancora persone che pensavano che lui, Giovanni, fosse il Messia! (At 19,3; Gv 1,20) Per questo, il Prologo chiarisce dicendo: “Giovanni non era la luce! Venne per rendere testimonianza alla luce!”
Gv 1,9-11: I suoi non lโhanno accolto.
- Cosรฌ come la Parola di Dio si manifesta nella natura, nella creazione, cosรฌ pure si manifesta nel “mondo”, cioรจ nella storia dell’umanitร , ed in particolare, nella storia del popolo di Dio. Quando parla di mondo, Giovanni vuole indicare un sistema, sia dell’impero come pure della religione dell’epoca, sistemi chiusi in se stessi e quindi incapaci di riconoscere e di ricevere la presenza luminosa della Parola di Dio. Il “mondo” nรฉ riconobbe, nรฉ accolse la Parola. Fin dai tempi di Abramo e di Mosรจ, la Parola “venne per i suoi, ma i suoi non la riconobbero”.
Gv 1,12-13: Coloro che la ricevono diventano figli di Dio.
- Ma le persone che si aprirono accettando la Parola, divennero figli di Dio. La persona diventa figlio o figlia di Dio non per proprio merito, ma per il semplice fatto di avere fiducia e credere che Dio, nella sua bontร , ci accetta e ci accoglie. La Parola entra nella persona e fa che questa si senta accolta da Dio come figlia, come figlio. ร il potere della grazia di Dio.
Gv 1,14: La Parola si fece carne.
- Dio non vuole stare lontano da noi. Per questo la sua Parola giunse vicino a noi e si fece presente in mezzo a noi nella persona di Gesรน. Il Prologo dice letteralmente: “La Parola si fece carne e mise la sua tenda tra di noi!” Anticamente, nel tempo dell’esodo, Dio viveva in una tenda non in mezzo al popolo. Ora la tenda dove Dio dimora con noi รจ Gesรน “pieno di grazia e di veritร !” Gesรน venne a rivelare chi รจ questo Dio che รจ presente in tutto, fin dall’inizio della creazione.
Gv 1,15-17: Mosรจ dette la Legge, Gesรน รจ venuto a portarci la Grazia e la Veritร .
- Questi versi ci rendono testimonianza di Giovanni Battista. Giovanni iniziรฒ il suo annuncio prima di Gesรน, ma Gesรน esisteva prima di lui. Gesรน รจ la Parola che giร stava con Dio fin da prima della creazione. Mosรจ, dandoci la Legge, ci manifestรฒ la volontร di Dio. Gesรน ci dร la pienezza della grazia e della veritร che ci aiutano a capire e ad osservare la Legge.
Gv 1,18: ร come la pioggia che lava.
- Questo ultimo verso riassume tutto. Evoca la profezia di Isaia, secondo cui la Parola di Dio รจ come la pioggia che viene dal cielo e non ritorna ad esso senza aver svolto la sua missione qui sulla terra (Is 55,10-11). Cosรฌ รจ il cammino della Parola di Dio. Viene da Dio e discende tra di noi nella persona di Gesรน. Mediante l’obbedienza di Gesรน, realizza la sua missione qui sulla terra. Nell’ora della sua morte, Gesรน consegna lo spirito e ritorna al Padre (Gv 19,30). Comprese la missione che aveva ricevuto
Approfondimento
Le radici del Prologo del vangelo di Giovanni La radice della Sapienza Divina.
- Il vangelo di Giovanni รจ un testo poetico e simbolico. ร difficile dire da dove l’autore estrae le idee e le immagini cosรฌ belle per costruire questa poesia. Ma una cosa รจ certa, nella sua testa c’era la preoccupazione di mostrare che in Gesรน si realizzano le profezie dell’Antico Testamento. Per questo, parlando di Gesรน, evoca punti centrali dell’Antico Testamento.
- Nel Prologo, troviamo molta somiglianza con i poemi dell’Antico Testamento che presentano la Sapienza Divina sotto forma di una persona (Pr 9,1-6), che giร esisteva prima di tutte le cose. Partecipรฒ alla creazione del mondo come artista e artefice dell’universo, saltando sulla superficie della terra e deliziandosi con l’umanitร (Pr 8,22- 31). Desiderosa di rapporti amichevoli, invita le persone a provare la dolcezza del suo miele e dei suoi frutti (Sir 24,18- 20). Per le strade, nelle piazze e negli incroci annuncia la sua parola e chiede di seguire i suoi consigli (Pr 1,18-20).
- La Sapienza รจ luce e vita: โSebbene unica, essa puรฒ tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova. Essa in realtร รจ piรน bella del sole e supera ogni costellazione di astriโ (Sap 7,26-29; cfr. 1Gv 1,5). Certamente le comunitร di Giovanni conoscevano questi passaggi e Giovanni si ispirรฒ ad essi per comporre il poema che introduce il suo vangelo.
La radice apocalittica.
- C’รจ un altro punto di vista che ebbe il suo influsso nel Prologo del quarto vangelo. Nell’Antico Testamento c’era una credenza popolare, chiamata Apocalittica, secondo cui insieme a Dio nel cielo c’erano due personaggi per aiutarlo a governare il mondo e a giudicare l’umanitร : un accusatore (Gv 1,6) e un difensore o redentore (Gv 19,25).
- L’Accusatore manteneva Dio informato sulle nostre malefatte. Il Difensore o Avvocato assumeva la nostra difesa davanti al Giudice. L’Accusatore in ebraico รจ Satana. Il Difensore รจ Goยดรชl. I primi cristiani dicevano: Gesรน รจ il nostro Difensore o Salvatore accanto a Dio (Lc 2,11). Per difenderci scese dal cielo e, stando qui sulla terra, assunse i nostri dolori, venne a vivere come noi e si fece nostro servo. Caricรฒ su di lui le accuse che l’accusatore faceva contro di noi e le eliminรฒ, inchiodandole alla croce” (Col 2,13- 15). Cosรฌ l’Accusatore (satana) perse la sua funzione e fu gettato fuori dal cielo (Ap 12,7- 9).
- Gesรน venne a liberarci! Mediante la sua morte e risurrezione, lui si rese nostro Difensore (Goรชl). Risorto, ritornรฒ al Padre aprendo il cammino per tutti noi. Lui รจ il cammino, la veritร e la vita che ci riporta alla casa del Padre. Questo รจ il riassunto del Prologo che รจ anche il riassunto di tutto il vangelo di Giovanni.
Per gentile concessione dall’ordine dei Carmelitani. Scarica il PDF.
Foto di Brigitte is happy … about coffee time :)) da Pixabay
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