GESU’ GUARISCE LA CHIESA, SORDA E BALBUZIENTE
Partito da Cafarnao, Gesรน si reca di nascosto in territorio pagano, forse per cercare un po’ di tranquillitร (Mc 7,24-25): ma Isaia aveva preannunciato in linguaggio apocalittico che Tiro sarebbe stata visitata da Dio e avrebbe visto la salvezza (Is 23,17-18).
Gesรน, conscio di essere stato inviato solo alle pecore perdute della casa di Israele (Mt 15,24; Mc 7,27), non predica. Perรฒ caccia i demoni (Mc 7,26-30) e guarisce i malati, porta cioรจ in opere concrete il Regno di Dio, come aveva profetizzato Isaia nella prima Lettura (Is 35,4-7), di quel Dio che โha scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del Regnoโ, come dice Giacomo nella seconda Lettura (Gc 2,1-5). Gesรน cosรฌ legittima cosรฌ la successiva predicazione della Chiesa ai pagani e mostra ad essa come dovrร operare..ย
Nel Vangelo odierno Gesรน guarisce un sordomuto con gesti da terapeuta: con quest’uomo sordo e muto, incapace di comunicazione verbale, Gesรน entra in contatto attraverso la fisicitร del portarlo in disparte, del mettergli le dita negli orecchi, del toccargli la lingua con la saliva (che secondo gli ebrei era lo spirito solidificato: Gv 9,6).
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Tali gesti sono liturgici, ripresi dal rito battesimale: ma ci dicono che Dio veramente viene a cercarci lร dove noi siamo, entra in contatto con noi prendendoci per il nostro verso, dialogando secondo la nostra capacitร di comprenderlo.
Al v.34 Gesรน guarda verso il cielo: รจ atto di preghiera, secondo la tradizione popolare, per cui Dio sta “nei cieli” (Mt 6,1.9), ma รจ anche gesto di rivelazione che la sua potenza viene da Dio, da quel Dio che ormai in lui ha dischiuso i cieli (Mc 1,10): solo Stefano martire (At 7,56) e la Chiesa alla fine dei tempi (Ap 4,1, 19,11) potranno alzare gli occhi e vedere.
Poi Gesรน sospira: รจ profonda partecipazione alla sorte del malato, รจ espressione del gemito della creazione, sottomessa alla caducitร (Rm 8,22-27), ma รจ anche emissione dello Spirito, come sulla croce (Gv 19,30). Infine pronuncia il comando: “Effatร ” (citato in lingua aramaica, come segno, per gli uditori di Marco, di una potenza misteriosa), e compie il miracolo. La folla acclama, secondo un inno liturgico, al v.37.
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Alla fine della prima parte della “sezione dei pani” (Mc 6,30-8,26), Marco pone questo miracolo simbolico: un uomo “kophรฒs”, ottuso, sordo, e “moghilร los”, balbuziente, incapace di parlare, viene guarito, come alla fine della seconda parte verrร guarito un cieco (Mc 8,22-26). ร La Chiesa, che non ha capito il “discorso del pane”, che รจ incapace di ascoltare la Parola (e quindi di annunciarla), che non sa riconoscer il vero Pane, che ha bisogno di essere guarita. Occorre un intervento di Dio perchรฉ capiamo. ร necessario il Battesimo, richiamato proprio in questo brano, dono di conversione e di guarigione, per capire l’Eucarestia.
La fede deriva dall’ascolto della Parola (Rm 10,17): solo se siamo capaci di accogliere l’Evangelo e di calarlo nelle profonditร del nostro cuore, potrร “sciogliersi il nodo della nostra lingua e parleremo correttamente” (v. 35), diventando a nostra volta annunciatori del Regno.
Tante volte invece parliamo, parliamo, abbiamo sempre una parola su tutto e per tutti: invece il credente รจ innanzitutto l’uomo dell’ascolto e della meditazione della Parola, come Maria, che “conservava nel suo cuore tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19.51). Solo dopo aver accolto, contemplato, “ruminato”, custodito la Scrittura, alla luce dello Spirito Santo, potremo annunciare al mondo non noi stessi, ma Dio solo!
I primi a cui Gesรน apre le orecchie e scioglie la bocca sono i lontani, i pagani, quelli fuori della Terra Santa, anzi, “in disparte, lontano dalla folla” (v.33): che abbiamo sempre l’umiltร di non considerarci i depositari della veritร , ma di metterci in fila anche noi davanti a lui, “pregandolo di imporci le mani” (v.32)!
E questa scelta deve essere rinnovata ogni giorno: non basta essere entrati una volta per tutte nella Chiesa: “Non ho scelto forse io voi, i Dodici? Eppure uno di voi รจ un diavolo!” (Gv 6,70). Nella comunitร cristiana c’รจ Pietro il Papa che lo rinnegherร , c’รจ Giuda che lo venderร per trenta denari, c’รจ Tommaso l’incredulo, ci sono Giacomo e Giovanni che richiedono posti di potere nel Regno: la permanenza nella fedeltร non รจ garantita…
Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.