V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C
Ormai tutti i commentatori concordano che il brano dellโadultera perdonata (Gv 8,1-11) non appartiene al Vangelo di Giovanni per lingua, stile, genere letterario. Ma chi lo ha posto qui lo ha fatto perchรฉ teologicamente ben introduce il tema del giudizio che percorre tutto il capitolo 8.
La Legge (Dt 22,22; Lv 20,10) condannava lโadultera a morte per lapidazione, pena che poi dopo il secondo secolo sarร mutata in strangolamento.
A Gesรน รจ richiesto un parere, ma per metterlo in trappola: se decide a favore della donna si mette contro la Torah: Dio ha scritto โNon commettere adulterioโ sulle tavole (Es 20,14; Dt 5,18)! Se ordina di lapidarla รจ in contraddizione con il suo messaggio di perdono e avrร noie dai Romani, che hanno tolto al Sinedrio il potere di condannare a morte (Gv 18,31).
Gesรน non prende posizione ma โsi mise a scrivere col dito per terraโ (Gv 8,6). Che cosa scrive? Girolamo dice che scriveva i peccati degli accusatori. Alcuni commentatori richiamano Ger 17,13: โQuanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere perchรฉ hanno abbandonato IHWHโ. Ma forse qui dobbiamo ricordare Es 31,18: โIl Signore diede a Mosรจ le due Tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dioโ: nel nostro brano Gesรน รจ chiamato โSignoreโ (Gv 8,11). Gesรน sta scrivendo una nuova Legge: due volte si china a scrivere come due volte Dio si era chinato sul Sinai a dare la Torah.
Gesรน non difende nรฉ accusa la donna, ma ribalta lโottica della questione. Dt 17,7 imponeva che fossero i testimoni del reato coloro che dovevano scagliare la prima pietra: la nuova Legge, scritta e proclamata da Gesรน, chiede che solo chi รจ senza peccato davanti a Dio possa accusare.
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Commenta Papa Francesco: โGli interlocutori di Gesรน sono chiusi nelle strettoie del legalismo e vogliono rinchiudere il Figlio di Dio nella loro prospettiva di giudizio e condanna. Ma Egli non รจ venuto nel mondo per giudicare e condannare, bensรฌ per salvare e offrire alle persone una vita nuovaโฆ Dobbiamo essere consapevoli che anche noi siamo peccatori! Quando sparliamo degli altri, quanto bene ci farร avere il coraggio di far cadere a terra le pietre che abbiamo per scagliarle contro gli altri, e pensare un poโ ai nostri peccatiโฆ!
ยซDonna, dove sono?ยป (Gv 8,10), le dice Gesรน. E basta questa constatazione, e il suo sguardo pieno di misericordia, pieno di amore, per far sentire a quella persona โ forse per la prima volta โ che ha una dignitร , che lei non รจ il suo peccato, lei ha una dignitร di persona; che puรฒ cambiare vita, puรฒ uscire dalle sue schiavitรน e camminare in una strada nuovaโฆ Quella donna rappresenta tutti noi, che siamo peccatori, cioรจ adulteri davanti a Dio, traditori della sua fedeltร . Dio non ci inchioda al nostro peccato, non ci identifica con il male che abbiamo commesso.
Abbiamo un nome, e Dio non identifica questo nome con il peccato che abbiamo commesso. Ci vuole liberare, e vuole che anche noi lo vogliamo insieme con Lui. Vuole che la nostra libertร si converta dal male al bene, e questo รจ possibile โ รจ possibile! โ con la sua graziaโ.Qualunque sia il nostro peccato, la nostra debolezza morale, Dio ci puรฒ sempre fare nuovi. Come canta Isaia nella Prima Lettura (Is 43,16-21): โNon ricordate piรน le cose passate,
non pensate piรน alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirรฒ anche nel deserto una strada, immetterรฒ fiumi nella steppaโ.
Come dice Paolo nella Seconda Lettura (Fil 3,8-14): โDimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la metaโฆ, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fedeโ, cioรจ la sua eterna capacitร di perdono, di Amore, di Misericordia.
Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.
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