HomeVangelo della DomenicaCarlo Miglietta - Commento alle letture di domenica 22 Settembre 2024

Carlo Miglietta โ€“ Commento alle letture di domenica 22 Settembre 2024

Domenica 22 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 9,30-37

CHIAMATI AD ESSERE โ€œCONSEGNATIโ€, COME GESUโ€™

Il Vangelo odierno ci presenta il secondo (Mc 9,31-32) dei tre annunci di Passione in Marco: nel primo (8,30-33) Gesรน, subito dopo che Pietro a Cesarea lo aveva riconosciuto come il Cristo (Mc 8,27-29), a scanso di equivoci โ€œapertamente cominciรฒ a insegnar loro che il Figlio dellโ€™uomo doveva soffrire molte cose (โ€œpollร โ€), ed essere riprovatoโ€. 

DOMENICA 22 SETTEMBRE | La Misericordia di Dio: COMMENTO di CARLO MIGLIETTA alle LETTURE FESTIVE

Nel secondo annuncio, che la Liturgia ci propone oggi, il concetto chiave รจ โ€œessere consegnatoโ€ (9,31): โ€œessere consegnatoโ€ รจ non essere piรน padroni di se stessi, รจ accettare che gli altri ci dominino, รจ diventare servi, schiavi. Gesรน โ€œsarร  consegnatoโ€, come il Servo di IHWH (Is 53,10), i profeti (Ger 26), i giusti (Dn 7,24-28), il Battista (Mc 1,14). 

Nel terzo annuncio (10,32-34) verrร  ancor meglio esplicitato il senso di questa โ€œconsegnaโ€ (10,33) del Figlio: โ€œlo condanneranno a morte,โ€ฆ, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo ucciderannoโ€, come profetizzato giร  oggi nella prima Lettura (Sap 2,12.17-20). 

Tutta la vita di Gesรน รจ un โ€œconsegnarsiโ€: infatti sarร  โ€œconsegnatoโ€ ai Sommi Sacerdoti (Mc 14,10), a Pilato (15,1-10), ai soldati (15,15), e โ€œsi consegnerร โ€ nellโ€™Eucarestia (Lc 22,19; 1 Cor 11,24). 

Di fronte a questa prospettiva i discepoli si ribellano: al primo annuncio, Pietro si pone a fianco di Gesรน, โ€œlo prese in disparte e si mise a rimproverarloโ€ (8,32). Ma Gesรน rimette Pietro nel suo ruolo di discepolo, che deve camminare dietro al Maestro: โ€œOpรฌso mou!โ€, โ€œVaโ€™ dietro a me!โ€, e lo chiama satana, avversario (8,33). E subito in cinque sentenze annuncia il programma per coloro che vogliono mettersi alla sua sequela: il discepolo dovrร  rinnegare,  cioรจ disconoscere, sรจ stesso, e non conoscere altro che la volontร  di Dio (8,34); solo nel prendere la croce potrร  seguire il Maestro (8,34); dovrร  misurare la propria vita non in base a ciรฒ che avrร  ma per quanto sarร  capace di donare (8,35-37); Gesรน si vergognerร  di coloro che si vergognano della sua logica (8,38); chi invece si โ€œconsegnaโ€ come Gesรน, giร  in questa vita ne sperimenterร  la potenza (9,1). 

Dopo questo secondo annuncio, i discepoli non osano piรน contestarlo apertamente (9,32), ma tra loro continuano a โ€œdiscutere chi fosse il piรน grandeโ€ (9,34). Gesรน ribadisce con chiarezza: โ€œSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servo di tuttiโ€ (9,35). Anche dopo il terzo annuncio di Passione, Giacomo e Giovanni andranno a chiedergli โ€œdi sedere nella gloria uno alla sua destra e lโ€™altro alla sua sinistraโ€ (10,37). E Gesรน ribadirร  la chiamata al farsi โ€œservi di tuttiโ€, sul suo esempio (10,44-45).

Ci viene da sorridere di fronte a tanta ostinazione dei discepoli, a tanta stupiditร  spirituale. Ma gli evangelisti hanno insistito nel presentarci questa apostolica stoltezza perchรฉ essa รจ la grande tentazione di sempre per il credente. รˆ la Chiesa, siamo tutti noi, sono io, che ogni giorno rifiutiamo praticamente questa logica di Dio. Tutti noi vogliamo essere i primi e non gli ultimi; tutti noi vogliamo โ€œrealizzareโ€ e la nostra vita e non certo perderla; tutti noi vogliamo decidere di noi stessi, e non certo che gli altri dispongano di noi; tutti noi vogliamo gli onori e rifuggiamo gli oltraggi e la persecuzione; tutti noi prediligiamo una vita di comoditร  piuttosto che di sacrificio; tutti noi preferiamo godere che soffrire, comandare che obbedire, ricevere che dare, essere serviti piuttosto che servire. A nessuno va di essere โ€œconsegnatoโ€, divenire โ€œun uomo per gli altriโ€, un possesso altrui, che tutti possono usare; a nessuno va di โ€œsvuotarsiโ€ per gli altri, perdersi per essi, farsi consumare, mangiare dagli altri, diventare โ€œlโ€™ultimo e il servo di tuttiโ€ (9,35)โ€ฆ 

Eppure siamo chiamati, ci dice la seconda Lettura (Gc 3,16-4,3) ad una vita โ€œanzitutto รจ pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sinceraโ€: a vivere, cioรจ, come Gesรน!

Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

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