PASQUA DI RESURREZIONE DEL SIGNORE
Letture: At 10,34.37-43; Col 3,1-4; Gv 20,1-9
San Paolo afferma: โSe Cristo non รจ risuscitato, allora รจโฆ vana la vostra fedeโ (1 Cor 15): la testimonianza di Gesรน Risorto รจ lo scopo della predicazione di tutta la Chiesa delle origini, come afferma la Prima Lettura (At 10,34.37-43). Scriveva il cardinale Martini: โNon รจ mai esistito un cristianesimo primitivo che abbia affermato come primo messaggio: ยซAmiamoci gli uni gli altriยป, ยซSiamo fratelliยป, ยซDio รจ Padre di tuttiยป, ecc.. ร dal messaggio: ยซGesรน รจ veramente risorto!ยป che derivano tutti gli altriโ.
Per coloro che giร credono in Dio per un cammino filosofico, la risurrezione di Gesรน rappresenterร la conferma che egli รจ veramente Figlio di Dio (scuola di Alessandria dโEgitto, dalla fine del II secolo); per altri, lโesperienza di un uomo che, risorgendo, vince la morte, e si dimostra quindi piรน forte della natura, quindi soprannaturale, e quindi Dio, sarร il modo di arrivare a credere allโesistenza di Dio, oltre che alla divinitร di Gesรน Cristo (โvia storicaโ della scuola di Antiochia di Siria, dal III secolo).
Tutte le genti di tutti i tempi sono chiamate a confrontarsi con la testimonianza degli Apostoli. I cristiani sono coloro che li ritengono credibili e veritieri perchรฉ uomini semplici e concreti, persone serene ed equilibrate, che non si vergognano di dire che essi stessi per primi hanno dubitato, non ci hanno guadagnato nulla dalla loro attestazione, in molti ad avere visto e in circostanze diverse, trasformati dallโincontro con il Risorto da pavidi imboscati a coraggiosi annunciatori, che non si preoccupa di comporre le numerose discordanze dei Vangeli (come farebbe chi vuole inventare una storia simile), gente che ha pagato con la vita la sua affermazione: inoltre per affermazione degli stessi avversari il sepolcro era vuoto (Mt 28,11-15).
La Resurrezione di Gesรน รจ lโevento fondamentale della storia: in essa sono stati annientati il male, il dolore, la morte (Ap 21,1-6; 1 Cor 15; Col 1,18): le nostre paure, le nostre angosce, le nostre sofferenze sono vinte per sempre. Ma soprattutto siamo anche noi โrisorti con Cristoโ, come proclama la Seconda Lettura (Col 3,1-4), e siamo diventati โpartecipi della natura divinaโ (2 Pt 1,4), ricevendo โlโadozione a figliโ (Gal 4,5), fatti anche noi figli di Dio nel Figlio di Dio! Esplode nelle profonditร dei nostri cuori una Festa senza fine (Gv 16,22.24). E possiamo cantare, ebbri di gioia, il canto liturgico ortodosso della Notte di Pasqua:
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โO danza mistica! O festa dello Spirito!
O Pasqua divina che scende dal cielo sulla terra
e dalla terra sale di nuovo al cielo!
O festa nuova e universale,
assemblea cosmica!
Per tutti gioia, onore, cibo, delizia:
per mezzo tuo sono state dissipate le tenebre della morte,
la vita viene estesa a tutti,
le porte dei cieli sono state spalancate.
Dio si รจ mostrato uomo
e lโuomo รจ stato fatto Dio.
Entrate tutti nella gioia del Signore nostro;
primi e ultimi, ricevete la ricompensa;
ricchi e poveri, danzate insieme;
temperanti e spensierati, onorate questo giorno:
abbiate o no digiunato,
rallegratevi oggi!
Nessuno pianga la sua miseria:
il Regno รจ aperto a tutti!โ.
Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.