Carlo Miglietta โ€“ Commento alle letture di domenica 15 Ottobre 2023

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La discordanza tra Matteo (Mt 22,1-14) e Luca (Lc 14,16-24) in questa parabola รจ talmente grande, che siamo portati a concludere che Matteo ha ampiamente rielaborato il racconto. Invece di una cena, Matteo ha una festa di nozze reali: il protagonista รจ โ€œun reโ€ (Mt 22,2) e non โ€œun uomoโ€ (Lc 14,16); in aggiunta alle scuse addotte dagli invitati in Luca, Matteo inserisce la variante dellโ€™uccisione dei messaggeri e nella guerra che ne segue (โ€œIl re, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro cittร โ€). Questo particolare rappresenta con tutta probabilitร  la distruzione di Gerusalemme ad opera dei Romani nel 70 d. C..

Invitati alla Festa

  Commenta Papa Francesco: โ€œCon il racconto della parabola del banchetto nuziale, dellโ€™odierna pagina evangelica (cfr Mt 22,1-14), Gesรน delinea il progetto che Dio ha pensato per lโ€™umanitร . Il re che ยซfece una festa di nozze per suo figlioยป (v. 2), รจ immagine del Padre che ha predisposto per tutta la famiglia umana una meravigliosa festa di amore e di comunione intorno al suo Figlio unigenito. Per ben due volte il re manda i suoi servi a chiamare gli invitati ma questi rifiutano, non vogliono andare alla festa perchรฉ hanno altro a cui pensare: campi e gli affari. Tante volte anche noi anteponiamo i nostri interessi e le cose materiali al Signore che ci chiama โ€“ e ci chiama a una festa. 

Tutti chiamati, โ€œbuoni e cattiviโ€

Ma il re della parabola non vuole che la sala resti vuota, perchรฉ desidera donare i tesori del suo regno. Allora dice ai servi: ยซAndate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateliยป (v. 9). Cosรฌ si comporta Dio: quando รจ rifiutato, invece di arrendersi, rilancia e invita a chiamare tutti quelli che si trovano ai crocicchi delle strade, senza escludere nessuno. Nessuno รจ escluso dalla casa di Dio.

Il termine originale che utilizza lโ€™evangelista Matteo fa riferimento ai limiti delle strade, ossia quei punti in cui le strade di cittร  terminano e iniziano i sentieri che conducono alla zona di campagna, fuori dallโ€™abitato, dove la vita รจ precaria. รˆ a questa umanitร  dei crocicchi che il re della parabola invia i suoi servi, nella certezza di trovare gente disposta a sedersi a mensa. Cosรฌ la sala del banchetto si riempie di ยซesclusiยป, quelli che sono ยซfuoriยป, di coloro che non erano mai sembrati degni di partecipare a una festa, a un banchetto nuziale. Anzi: il padrone, il re, dice ai messaggeri: ยซChiamate tutti, buoni e cattivi. Tutti!ยป. Dio chiama pure i cattivi. ยซNo, io sono cattivo, ne ho fatte tanteโ€ฆยป. Ti chiama: ยซVieni, vieni, vieni!ยป. E Gesรน andava a pranzo con i pubblicani, che erano i peccatori pubblici, erano i cattivi. Dio non ha paura della nostra anima ferita da tante cattiverie, perchรฉ ci ama, ci invita. E la Chiesa รจ chiamata a raggiungere i crocicchi odierni, cioรจ le periferie geografiche ed esistenziali dellโ€™umanitร , quei luoghi ai margini, quelle situazioni in cui si trovano accampati e vivono brandelli di umanitร  senza speranza. Si tratta di non adagiarsi sui comodi e abituali modi di evangelizzazione e di testimonianza della caritร , ma di aprire le porte del nostro cuore e delle nostre comunitร  a tutti, perchรฉ il Vangelo non รจ riservato a pochi eletti. Anche quanti stanno ai margini, perfino coloro che sono respinti e disprezzati dalla societร , sono considerati da Dio degni del suo amore. Per tutti Egli apparecchia il suo banchetto: giusti e peccatori, buoni e cattivi, intelligenti e incoltiโ€.

Accogliere lโ€™abito nuziale

Ma per partecipare al banchetto nuziale occorre accettare lโ€™abito speciale che a tutti viene regalato. โ€œChiunque arriva alla soglia della stanza del banchetto riceve un mantello bianco, un abito di festa donato gratuitamente, che indica lโ€™aver risposto liberamente ยซsรฌยป allโ€™invito del re. Anche il vestito di nozze basta accoglierlo e indossarlo, non va meritato nรฉ comprato. Cโ€™รจ perรฒ ancora chi si oppone: non accetta quel dono, non vuole quellโ€™abito e non lo indossa! Eppure il re, regalando quel vestito, chiede solo a chi entra al banchetto di essere in tenuta da festa, di essere pulito, di dare un segno di mutamento e di libertร โ€ฆ Quando dunque egli ยซentra per vedere i commensali, scorge un uomo che non indossa lโ€™abito nuzialeยป e che, alla sua richiesta di spiegazioni, tace. รˆ unโ€™altra delusione per il re, una chiamata frustrata: egli non vorrebbe, ma di fatto chi rifiuta questo ennesimo dono si ritrova per sua scelta in una situazione mortifera, senza via di salvezza.

A questo punto il linguaggio della parabola, dai tratti tipicamente orientali, nel suo intento di avvertire ed esortare i lettori si fa duro, persino crudele: ยซLegatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; lร  sarร  pianto e stridore di dentiยป, ordina il re ai servi. Si tratta perรฒ di immagini (e sottolineo, di immagini!) per esprimere una realtร  fondamentale: nellโ€™ultimo giorno ci sarร  un giudizio decisivo, che verterร  sullโ€™aver accettato o rifiutato il dono di Dio. Dio ci dona la vita, mai la morte: questโ€™ultima la scegliamo noi. E Dio, che rispetta fino in fondo la nostra libertร , con sofferenza ci lascia fare, e cosรฌ ci vede errare lontano da sรฉ e preferire la prigione alla libertร , la distruzione alla vita pienaโ€ (E. Bianchi).

Carlo Miglietta

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Mt 22, 1-14 | Carlo Miglietta 33 kB 2 downloads

MEDITAZIONE SUL VANGELO DELLA DOMENICA XXVIII MATTEO 22,1-14 โ€ฆ

Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

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