Nella XVIII domenica per annum (sulla quale questโanno ha prevalso la festa della Trasfigurazione del Signore, il 6 agosto) era prevista la lettura del racconto della moltiplicazione dei pani secondo Matteo (Mt 14,13-21). Secondo il quarto vangelo, dopo la moltiplicazione dei pani, la gente vorrebbe proclamare Gesรน Re Messia, ma Gesรน si ritira sul monte tutto solo a pregare (Gv 6,14-15).
LA PREGHIERA DI GESUโ
Ci stupisce sempre che il Figlio di Dio preghi, che invece di predicare il Regno o fare miracoli per tanti poveri sofferenti, resti ore ed ore in colloquio con il Padre. Ma questo รจ un grande esempio per noi: solo nellโascolto obbediente della Parola di Dio letta, meditata, pregata noi possiamo cogliere la volontร di Dio su di noi. Tante volte, nelle difficoltร , pensiamo di cavarcela con mille accorgimenti umani, e non ricorriamo a una preghiera costante, incessante, umile e filiale. Qui parrebbe quasi che di fronte alla tentazione di presentarsi come Messia regale e potente, Gesรน nella preghiera confermi la sua vocazione di Messia povero e sofferente, chiamato a prendere su di sรฉ tutto il male del mondo.
SENZA GESUโ, LA CHIESA NON ESISTE
La Chiesa รจ il luogo dove si annuncia Gesรน Morto e Risorto, dove ci si puรฒ innamorare di Gesรน di Nazaret. ร questo lo scopo unico della Chiesa. Tante volte lo dimentichiamo: facciamo della Chiesa una struttura mondana, che deve organizzarsi, avere programmi definiti e coinvolgenti, attirare a sรฉ con iniziative trascinanti. E passiamo tanto tempo a definire programmi pastorali, a pensare a una โnuova evangelizzazioneโ. E ci dimentichiamo del Protagonista, del Soggetto principale: di Gesรน.
La Chiesa nei Vangeli รจ spesso paragonata a una barca. Ma quando in questa barca non cโรจ Gesรน, prevale la tempesta, la burrasca, il rischio di naufragio. Lโunica cosa che conta รจ chiederci: sono io innamorato di Gesรน? ร lui al centro della mia vita? Vivo per lui e di lui? Se no la mia vita sarร sempre rischio, incertezza, paura. E questo vale anche a livello ecclesiale: una Chiesa innamorata del suo Signore, in intimitร con lui, non teme nulla, e puรฒ ben cantare il Salmo 131: โIo invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato รจ in me lโanima miaโ (Sl 131,2). Occorre allora che facciamo affidamento non tanto su sforzi organizzativi, ma su Gesรน che, anche quando rischiamo di affondare, ci viene incontro e ci prende per mano (Mt 14,30-31).
GESUโ ร IL SIGNORE
Gli Ebrei sono un popolo di terraferma. Hanno sempre avuto paura del mare. Non ebbero infatti mai una flotta propria: solo Salomone ne organizzรฒ una, usando perรฒ marinai fenici, la cui competenza era celebre in tutto il Mediterraneo. Per 582 volte nellโAntico Testamento si parla di โacqueโ, in ebraico majim, ma solo per 397 volte si accenna al jam, il โmareโ. Lo sterminato Grande Lessico del Nuovo Testamento, di una quindicina di volumi, non ha mai il vocabolo thรกlassa, โmareโ, e si accontenta di hydor, โacquaโ.
Per Israele il mare รจ popolato da mostri impressionanti: Leviatan, โserpente tortuoso, guizzante, drago marinoโ, simile a un enorme coccodrillo (Is 41); Rahab, altro cetaceo mostruoso, Behemot, simile allโippopotamo (Gb 40,15-24); la Bestia marina dellโApocalisse (13,1-2) che sale dallโAbisso per distruggere la terra (17,8). Il mare diventa quindi per gli Ebrei simbolo del male.
Ma Dio vince il male: โร lui che comanda alle acque del mare e le spande sulla terraโ (Am 5,8): โIl Signore degli eserciti solleva il mare e ne fa mugghiare le ondeโ (Ger 31,35). La potenza divina si dispiega dominando il mare. Emblematico รจ il passaggio del mar Rosso, salvezza per Israele e distruzione per gli Egiziani: โAl soffio della tua ira si accumularono le acque, si alzarono le onde come un argine, si rappresero gli abissi in fondo al mare. Soffiasti col tuo alito: il mare li coprรฌ, sprofondarono come piombo in acque profondeโ (Es 15,8.10).
Nel Nuovo Testamento, Gesรน domina il mare in tempesta: โFurono presi da grande timore e si dicevano lโun lโaltro: ยซChi รจ costui al quale anche il vento e il mare obbediscono?ยปโ (Mc 4,35-41). Inoltre Gesรน cammina sulle acque del mare e anche a Pietro permette di camminare verso di lui sulle acque (Mt 14,22-26; Mc 6,45-52; Lc 8,22-25; Gv 6,16-21). E nella Gerusalemme celeste, ci dice lโApocalisse, il mare, simbolo del male, scomparirร definitivamente: ยซVidi un nuovo cielo e una nuova terra, perchรฉ il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non cโera piรนยป (Ap 21,1).
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Forse questi racconti di Gesรน che domina il mare sono racconti post-pasquali inseriti allโinterno della vita pubblica di Gesรน per mostrare subito che egli รจ il Vincitore di ogni male, e che quindi il suo: โNon temere!โ (Mt 14,27) รจ sicurezza, pace, gioia per chiunque si mette alla sua sequela.
Carlo Miglietta
Mt 14, 22-33 | Carlo Miglietta 34 kB 2 downloads
Scarica il commento di domenica prossima. โฆIl commento alle letture di domenica 13 agosto 2023 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.