Card. Gianfranco Ravasi โ€“ Il secondo che diventa primo

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La scorsa settimana abbiamo messo in scena due giovani fratelli, i cui diritti di primogenitura sono stati invertiti dal nonno, il patriarca Giacobbe (Genesi 48). Chissร  se lui, compiendo quel gesto, risaliva alla sua gioventรน, quando aveva ingannato il padre vecchio e cieco, Isacco, soffiando la primogenitura al fratello maggiore, Esaรน.

Giacobbe era il gemello minore rispetto a Esaรน/Edom. Infatti, in caso di parto gemellare, la primogenitura andava a chi usciva per primo dal grembo della madre. Cosรฌ, da Rebecca, moglie di Isacco, ยซuscรฌ per primo un neonato rossiccio e tutto coperto di un manto di peli e fu chiamato Esaรน/Edom [che significa โ€œrossoโ€]. Subito dopo uscรฌ il fratello che teneva in mano il calcagno di Esaรนยป (Genesi 25,25-26). Il nome Jaโ€˜aqob allude appunto al calcagno (in ebraico โ€˜aqeb), ma anche alla successiva prevaricazione nei confronti del fratello da lui โ€œsoppiantatoโ€ (Genesi 27,36).

Alla fine, perรฒ, attraverso un inganno โ€“ da leggere nel capitolo 27 della Genesi โ€“ egli riceverร  dal padre Isacco la benedizione e, quindi, lโ€™ereditร  del primogenito. Per lโ€™autore biblico, che non si pronuncia sullโ€™immoralitร  dellโ€™atto, il risultato รจ chiaro: colui che, secondo il diritto umano, era lโ€™ultimo e lo scartato, secondo il diritto divino diventa primo nella linea della storia della salvezza. Ormai รจ il giovane Giacobbe a essere il destinatario della promessa divina, anche se peccatore.

Sarร  una scena immersa nelle tenebre e nel mistero a porre il definitivo sigillo su questo giovane โ€“ esule e pellegrino come i suoi discendenti โ€“ rendendolo lโ€™eroe eponimo per eccellenza, cioรจ colui che imporrร  il nome a Israele. Il testo, per molti versi emozionante, รจ nel capitolo 32 della Genesi (vv. 25-33). Lungo le rive di un affluente del Giordano, il fiume Iabbok, Giacobbe si scontra con un essere misterioso che la tradizione ha raffigurato come angelo ma che รจ segno di Dio. รˆ una lotta che ha affascinato la storia dellโ€™arte e della letteratura, una sorta di โ€œagoniaโ€, cioรจ un combattimento estremo: ยซUn uomo lottรฒ con lui fino allo spuntare dellโ€™aurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpรฌ allโ€™articolazione del femoreโ€ฆ Giacobbe gli disse: Non ti lascerรฒ, se non mi avrai benedetto!โ€ฆ Riprese: Non ti chiamerai piรน Giacobbe, ma Israele, perchรฉ hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!ยป.

Quando sorge il sole, Giacobbe sโ€™avanza zoppicante, segnato nel corpo ma soprattutto colpito nella persona e nella sua stessa identitร . Cambiare il nome significa mutare il proprio essere e destino. Il patriarca aveva il nome tribale di Giacobbe. Ora riceve il nuovo nome di โ€œIsraeleโ€ che designerร  anche il popolo che discenderร  da lui. Secondo la spiegazione simbolica della Bibbia, in quel nuovo nome si condensa il mistero di quella notte: ยซTi chiamerai Israele perchรฉ hai combattuto con Dioยป. Una storia giovanile cominciata in maniera piuttosto discutibile si conclude ora con unโ€™investitura solenne che va ben oltre lโ€™ereditร  tribale che quel giovane aveva cercato di strappare a suo fratello.

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E quel suo fratello, Edom, diverrร  il capostipite delle tribรน arabe e gli Edomiti o Idumei saranno un popolo ostile agli Israeliti, per cui nella Bibbia, che ignora il giudizio sul sotterfugio usato da Giacobbe, il nome di Edom/Esaรน avrร  su di sรฉ un sigillo negativo. Il profeta Malachia, infatti, non esiterร  a mettere in bocca a Dio queste parole: ยซHo amato Giacobbe e ho odiato Esaรนโ€ฆ e ho dato la sua ereditร  agli sciacalli del desertoยป (1,2-3).

Fonte: Famiglia Cristiana