Card. Gianfranco Ravasi โ€“ Le trecce di Sansone simili ai raggi del sole

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Siamo in estate; proponiamo allora ai nostri lettori una storia di vocazione che potremmo definire โ€œsolareโ€. Sรฌ, perchรฉ lโ€™eletto di Dio che mettiamo in scena รจ Sansone, il cui nome evoca proprio shemesh, in ebraico โ€œil soleโ€. Il luogo di origine รจ Bet-Shemesh, โ€œla casa del soleโ€; come il sole egli incendia le messi; i suoi capelli, segno della sua straordinaria forza, raccolti in sette trecce, sono simili ai raggi solari, mentre la sua amante-nemica Dalila rimanda nel nome allโ€™ebraico lajlah, โ€œla notteโ€.

La vicenda di questo ยซgiudiceยป, cioรจ governatore di Israele in unโ€™epoca difficile โ€“ dato lโ€™incombere dei potenti avversari, i Filistei โ€“ รจ narrata nei capitoli 13-16 del libro biblico dei Giudici. รˆ una storia striata di elementi mitici e folclorici e ha allโ€™origine una vocazione mediata da una nascita eccezionale. Essa, infatti, segue i canoni delle nativitร  di personaggi rilevanti nella storia della salvezza: il figlio รจ concepito da una madre sterile, per cui รจ un dono divino, come รจ annunciato da un angelo del Signore a sua madre, moglie di un certo Manoach della piccola tribรน di Dan.

Il bambino riceve, perciรฒ, prima ancora della sua nascita, una vocazione gloriosa. Curiosamente dovrร  adottare una dieta simbolica, evitando alcolici e cibi non codificati dalla legge biblica (un impegno analogo sarร  richiesto allโ€™Emmanuele, la figura messianica descritta nel capitolo 7 del libro di Isaia). Inoltre dovrร  assumere il voto del ยซnazireatoยป, dallโ€™ebraico nazir, โ€œconsacratoโ€, comprendente lโ€™obbligo del non taglio dei capelli come segno della dedizione della propria virilitร  (la capigliatura) e, quindi, della sua persona a Dio.

AZIONI MIRABOLANTI

รˆ, dunque, una chiamata a essere un consacrato per una missione fin dal grembo materno, una missione che si esplica in una serie di azioni mirabolanti, simili alle fatiche di Ercole, che si leggeranno con gusto nelle pagine bibliche sopra citate. Ma la storia di questa vocazione aureolata di luce e di gloria ha alla fine uno sbocco misero e fin tragico. Lasciandosi irretire dalla sua amante Dalila, spia filistea, Sansone tradirร  il suo voto, perdendo cosรฌ la sua identitร  spirituale e violando la sua missione.

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La donna, infatti, ยซfece addormentare Sansone sulle sue ginocchia, chiamรฒ un uomo e gli fece radere le sette trecce dal capo. Egli cominciรฒ a indebolirsi e la sua forza si ritirรฒ da luiยป (16,19). Da quel momento sarร  solo un fenomeno da baraccone, trasferito dai Filistei nel tempio del loro dio Dagon, umiliato durante una festa pagana come oggetto di attrazione, famoso per la sua forza passata e ora ridotto a uno zimbello.

Ma alla fine Sansone riscatterร  la sua vocazione tradita e implorerร  il vero Dio: ยซSignore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto!ยป. La sua supplica รจ accolta e, ridotto a essere un povero e umile prigioniero accecato dalla tortura, verrร  da Dio riportato alla sua originaria missione di โ€œsalvatoreโ€ di Israele dai Filistei: ยซSansone palpรฒ le due colonne di marmo, sulle quali si ergeva il tempio. Si appoggiรฒ a esseโ€ฆ, si curvรฒ con tutta la sua forza e il tempio rovinรฒ addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentroยป (16,28-30).

Articolo pubblicato su Famiglia Cristiana