ยซO si impara lโeducazione in casa propria o il mondo la insegna con la frusta e ci si puรฒ far maleยป. Cosรฌ si legge nel romanzo Tenera รจ la notte (1934) dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald. Proprio per evitare questo rischio, il sapiente biblico educa i figli-discepoli in modo severo, talvolta discutibile ai nostri occhi. ร giร da un paio di settimane che, in questa nostra rubrica dedicata ai giovani alla luce delle Sacre Scritture, riserviamo spazio allโeducazione giovanile, complice un poโ questo periodo di inizio dellโanno scolastico.
Se sfogliamo il libro dei Proverbi, specchio della formazione dei figli secondo i saggi di Israele, ci imbattiamo ripetutamente in frasi di questo taglio: ยซNon risparmiare al ragazzo la correzione, perchรฉ se lo percuoti col bastone non morirร โฆ La verga e la correzione danno sapienza perchรฉ il giovane lasciato a se stesso disonora sua madreโฆ Chi risparmia il bastone odia suo figlioยป (23,12; 29,17; 13,24). Alla base cโรจ la convinzione che essere esigenti nellโeducazione รจ sostanzialmente un atto dโamore: ยซChi ama suo figlio รจ pronto a correggerloโฆ Figlio mio, non aver a noia la correzione del Signore, perchรฉ egli corregge chi ama, come un padre fa col figlio predilettoโฆ Correggi tuo figlio e ti darร serenitร e ti procurerร consolazioni ยป (13,24; 3,11-12; 29,17).
Certo, cโรจ la consapevolezza che non si deve esagerare: ยซCorreggi tuo figlio, perchรฉ cโรจ speranza, ma non lasciarti andare fino a farlo morire!ยป (19,18). Anche nelle prove della marcia nel deserto dallโEgitto fino alla terra promessa, il Signore fa soffrire Israele con la fame, ma gli offre poi la manna; lo fa camminare tra le pietre e i serpenti, ma ยซil tuo piede non si รจ gonfiatoยป e gli dona un antidoto ai morsi velenosi. Il principio generale รจ, quindi, chiaro: ยซCome un uomo corregge suo figlio, cosรฌ il Signore tuo Dio corregge teยป (si legga Deuteronomio 8,2-5). Significativo in questo equilibrio tra rigore e bontร รจ il monito di san Paolo agli Efesini: ยซFigli, obbedite ai vostri genitori nel Signoreโฆ Ma voi, padri, non esasperate i vostri figli, bensรฌ fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signoreยป (6,1.4).
Giร nellโantichitร classica vigeva questo principio dellโeducazione sostenuta dallโamore, come testimonia il commediografo latino Terenzio (II sec. a.C.): ยซCredo che sia meglio educare i figli facendo leva sulla comprensione e sullโindulgenza piรน che sul timore del castigo. Il dovere di un padre รจ abituare il figlio ad agire bene, spontaneamente, piรน che per timore degli altri: in questo differisce il padre dal padroneยป. Sta di fatto, perรฒ, che รจ difficile tenere sempre il crinale sottile tra severitร e dolcezza. Ai nostri giorni si sconfina nel permessivismo pressochรฉ totale, cosรฌ come in passato dominava la durezza talora eccessiva della disciplina.
Bisogna, inoltre, riconoscere che anche lโeducazione minimale nel senso tradizionale ed esteriore del termine โ la cosiddetta โbuona educazioneโ โ si รจ ormai evaporata. Basta salire su un mezzo pubblico per assistere alla sguaiataggine nei comportamenti, al disprezzo dei deboli, allโignoranza delle regole, alla brutalitร nei confronti della cosa pubblica. Puรฒ essere, perciรฒ, utile ritornare alla lettura โ attualizzata โ dellโinsegnamento dei sapienti biblici e invocare, come faceva Alessandro Manzoni nel suo inno Pentecoste, lo Spirito Santo: ยซTempra deโ baldi giovani / il confidente ingegnoยป.
- Pubblicitร -
Fonte: Famiglia Cristiana