card. Gianfranco Ravasi โ€“ Il canto di Maria e dei poveri

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ยซQuesto santo cantico della benedetta Madre di Dio dovrebbe essere ben imparato e ritenuto da tuttiยป. Cosรฌ scriveva Lutero aprendo il suo Commento al Magnificat, lโ€™inno che Maria intona durante il suo incontro con Elisabetta (Luca 1,46-55) e che la liturgia dellโ€™Assunzione propone come lettura evangelica della solennitร . Anche noi, perciรฒ, che abbiamo in passato commentato le parole della madre del Battista (1,41-45), ci dedicheremo ora a questo cantico mariano che รจ ancor oggi intonato nella liturgia cattolica dei Vesperi e che ha ricevuto unโ€™immensa serie di riprese musicali in tutti i secoli.

รˆ questa lโ€™unica volta in cui Maria parla a lungo. Le altre cinque volte ricorre solo a frasi brevi, quasi smozzicate. Nellโ€™Annunciazione: ยซCome avverrร  questo, poichรฉ non conosco uomo?โ€ฆ Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป (1,34.38). Nel tempio a Gesรน tra i dottori: ยซFiglio, perchรฉ ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamoยป (2,48). A Cana: ยซNon hanno vinoโ€ฆ Qualsiasi cosa vi dica, fatelaยป (Giovanni 2,3.5). Ora, invece, il suo canto si espande, tenendo in filigrana la voce di unโ€™altra donna, Anna, che ringraziava Dio per il dono del suo figlio, il profeta Samuele (1Samuele 2,1-10).

Il Magnificat tematicamente riflette la spiritualitร  dei cosiddetti โ€˜anawรฎm, i โ€œpoveriโ€ del Signore, cioรจ coloro che erano dediti pienamente a seguire la volontร  divina, distaccandosi dal potere e dalla ricchezza ma anche aderendo alla Parola di Dio con fedeltร  e amore. Dal punto di vista formale, lโ€™inno รจ come se fosse per solista e coro. Infatti, il primo movimento รจ tutto โ€œpersonaleโ€, intonato dallโ€™โ€œioโ€ di Maria che si proclama ยซserva del Signoreยป come nellโ€™Annunciazione (1,38): ยซLโ€™anima mia magnificaโ€ฆ, il mio spirito esultaโ€ฆ, mio salvatoreโ€ฆ, mi chiameranno beata, โ€ฆha fatto per me lโ€™Onnipotenteยป.

Il secondo movimento รจ, invece, una celebrazione corale dellโ€™opera del Signore. Egli privilegia il debole e lโ€™ultimo; le sue scelte sono estrose agli occhi umani perchรฉ scartano chi gode di grande credito per potere, successo e ricchezza. Questa opzione divina รจ espressa attraverso sette verbi che in greco hanno la forma dellโ€™aoristo, cioรจ di unโ€™azione permanente e definitiva del Signore: ยซHa spiegato la potenzaโ€ฆ ha disperso i superbiโ€ฆ ha rovesciato i potentiโ€ฆ ha innalzato gli umiliโ€ฆ ha ricolmato gli affamatiโ€ฆ ha rimandato i ricchiโ€ฆ ha soccorso Israeleยป. Nel cantico di Maria non cโ€™รจ solo lโ€™esaltazione della povertร  nel senso sopra specificato.

Cโ€™รจ anche una forte speranza nellโ€™azione del Signore onnipotente che ribalterร  le sorti di questa sghemba e ingiusta storia umana: significativi sono, infatti, i contrasti tra potenti e umili, ricchi e affamati, superbi e fedeli. Come nella parabola, esclusiva di Luca, del ricco egoista e del povero Lazzaro (16,1931), avverrร  uno stravolgimento per cui chi รจ nella polvere salirร  nella gloria riservata da Dio ai giusti.

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Maria รจ la prima di questa folla di ยซpoveri del Signoreยป e invita tutti coloro che ripetono, cantandole, le sue parole a tenere alta la fiaccola della fiducia nel Signore giusto giudice.

Fonte: Famiglia Cristiana

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