Mentre scriviamo queste brevi note siamo raggiunti dalla notizia della morte di un anziano sacerdote, don Giuseppe Berardelli, deceduto a Bergamo, dopo aver rinunciato al respiratore perché fosse reso disponibile per altri. È l’immagine di una Chiesa viva, credente, presente, testimone e solidale con il dramma che colpisce tutti. Una Chiesa che sul territorio è in prima linea con la sua prossimità, la sua preghiera, la sua carità: parla nei suoi Pastori, nei suoi preti, nei religiosi e in un numero straordinario di laici, nelle mille forme di una disponibilità che semina speranza nel cuore di questo lungo inverno.
Con questo sguardo – come Segreteria Generale – offriamo queste pagine sulla settimana appena trascorsa, alla ricerca di un filo che non solo unisca iniziative diverse, ma rafforzi quella comunione di cui la Chiesa vive.
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L’emergenza sanitaria porta con sé un’emergenza sociale, con il mondo economico che ha visto fermarsi le attività e si misura con incertezze, interrogativi e inquietudini pesanti. A fronte di questa situazione, lunedì 16 marzo la Segreteria Generale – valorizzando l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro e l’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport – offre l’inizio di un percorso di riflessione e proposta. Il testo riafferma la vicinanza della comunità cristiana ai luoghi di lavoro, mette in evidenza alcune attenzioni – dalla vicinanza a imprenditori e lavoratori all’incoraggiamento e all’aiuto, a un nuovo impegno con cui organizzare insieme la carità – e presenta alcune proposte operative.
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Nella giornata di martedì 17 marzo, in risposta a diverse richieste di Diocesi e di singoli, vengono offerti alcuni suggerimenti per la celebrazione dei sacramenti in tempo di emergenza Covid-19. La nota, diretta ai sacerdoti impegnati nel servizio pastorale al di fuori dei presidi ospedalieri e degli istituti di ricovero e cura, è animata da un duplice scopo: assicurare ai fedeli che ricevono i sacramenti una adeguata protezione dal possibile contagio virale; prevenire una eventuale infezione del ministro del sacramento. I suggerimenti intendono costituire un aiuto pratico per vivere il ministero ordinato con opportuno zelo nel servizio ai fedeli e con senso di responsabilità verso di loro e verso se stessi, nella certezza di compiere i gesti sacramentali nelle modalità rituali che le circostanze straordinarie consentono. Riguardano la celebrazione della S. Messa senza concorso di popolo, l’amministrazione del Battesimo e quella della Riconciliazione, il Viatico, l’Unzione degli infermi e la visita domiciliare (in caso di cogente necessità).
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Nell’udienza generale di mercoledì 18 marzo il Santo Padre fa suo l’appello dei Vescovi italiani per un momento di preghiera nella serata di San Giuseppe, invitando tutti a unirsi spiritualmente nella recita del Rosario. Arrivano messaggi di vicinanza e di adesione da molte Chiese e Conferenze Episcopali, per cui l’appuntamento mariano diventa occasione in cui il mondo prega per l’Italia e l’Italia per il mondo.
Il giorno seguente Papa Francesco invia un suo videomessaggio – che aprirà la preghiera – con cui sostiene e incoraggia la fede, prega per i responsabili del bene comune, per gli scienziati che ricercano mezzi adeguati per la salute, per chi si spende per i bisognosi; affida la Chiesa e ogni famiglia alla protezione di San Giuseppe e all’intercessione della Vergine Madre. La preghiera, trasmessa su Tv2000 e InBlu, raccoglie oltre 4.200.000 persone, cifra a cui si aggiunge quella di coloro che la condividono sui social e attraverso le emittenti locali e i canali internazionali di Vatican Media.
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Nella giornata di mercoledì viene condivisa a tutti i Vescovi una prima lettura del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, Cura Italia. Emanato dal Governo per contrastare il negativo impatto economico dovuto all’emergenza in corso, contiene “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese”.
Il testo della Segreteria Generale, frutto della collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano, si sofferma sulle disposizioni che più interessano gli Enti ecclesiastici civilmente riconosciuti: cassa integrazione in deroga, cassa integrazione ordinaria e fondo di solidarietà, mutui, Terzo settore, deduzione donazioni Covid, misure a favore dei lavoratori dipendenti, sostegno ai datori di lavoro e alle imprese, sospensione dei termini fiscali e previdenziali… Trattandosi di un Decreto molto ampio, che nei suoi 127 articoli tocca numerosi ambiti, la sintesi per sua stessa natura vuole essere solamente una prima elaborazione, che individua alcune tematiche principali in attesa di interpretazioni più puntuali, commenti, riflessioni.
Poiché le risorse saranno ripartite all’interno delle Regioni e delle Province Autonome, il testo è stato inoltrato anche ai referenti regionali degli Osservatori giuridico-legislativi, che potrebbero acquisire le informazioni circa la modulistica e le procedure.
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“Nel momento in cui ci viene chiesto di adottare comportamenti responsabili come cittadini della stessa nazione, crediamo che chi è impegnato nell’annuncio abbia una responsabilità ulteriore”. Inizia così una Lettera ai catechisti, che la Consulta dell’Ufficio Catechistico Nazionale giovedì 19 rivolge ad accompagnatori, animatori, catechisti e religiosi, richiamando al compito di diffondere il gusto della buona notizia anche in questo tempo: si tratta di viverlo con un supplemento di senso evangelico, all’insegna dell’essenzialità, dell’interiorità e di relazioni solidali. Il testo suggerisce alcune proposte, da adattare secondo le diverse fasce d’età: la lectio divina, la vicinanza a persone sole, la valorizzazione di alcuni momenti della vita familiare, lo sviluppo di una creatività ludica della propria fede.
Insieme alla Lettera, la Segreteria Generale condivide anche un contributo del Settore nazionale per il Catecumenato. Contiene alcuni orientamenti per il cammino dei catecumeni, dove – accanto alle proposte per l’itinerario – c’è anche il suggerimento circa il differimento della celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Con il rescritto del 18 marzo il Santo Padre – vista la particolare condizione sanitaria legata alla diffusione del virus Covid-19 – ha disposto fino al 3 aprile 2020 la sospensione di tutte le attività processuali in corso presso gli Uffici giudiziari dello Stato della Città del Vaticano, nonché dei relativi termini di decadenza e di prescrizione, ad eccezione delle attività di indagine e più in generale antecedenti al dibattimento, e di quei procedimenti che necessitino comunque di essere trattati per ragioni di urgenza. A sua volta, la Segreteria Generale ha condiviso ai Presidenti delle Conferenze Episcopali Regionali alcuni elementi, a discrezione dei Vescovi Moderatori dei singoli Tribunali.
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La questione principale di queste giornate riguarda le modalità di celebrazione della Settimana Santa. Alla consultazione della Presidenza della CEI (13 marzo) ha fatto seguito quella con i Presidenti delle Conferenze Episcopali Regionali (14 marzo), finalizzata a raccogliere orientamenti di metodo e di contenuto da sottoporre alla valutazione della Segreteria di Stato.
Alla data del 19 marzo sono giunte le risposte di tutti i Presidenti (15 su 16), sulla cui base la Segreteria Generale ha elaborato una lettura sintetica che rappresenta in maniera unitaria le indicazioni pervenute.
Emergono essenzialmente tre punti: l’importanza di offrire una testimonianza di unità con il Santo Padre, unità che deve poter essere riconosciuta anche nelle forme esteriori, assecondando un pieno adeguamento a ciò che farà il Papa; la necessità di giungere a decisioni che orientino in modo unitario le celebrazioni della Settimana Santa e consentano agli Ordinari di declinarle ai loro parroci; decisioni che contribuiscano a una prassi di comunione tra i Vescovi, evitando in ogni modo un “fai da te” rischioso e problematico; infine, l’impossibilità di prendere le distanze dallo Stato e dalle sue disposizioni, anche quando appaiono lontane dalle esigenze della Chiesa: eventuali puntualizzazioni – si evidenzia – andranno fatte, ma in un diverso contesto.
Da parte dei Vescovi si chiede che sia rappresentata al Governo la particolarità e la complessità dei riti della Settimana Santa, che esigono un minimo di attori celebrativi e perdono di significato se non ci potesse essere un dialogo con una forma minima di assemblea. Si vorrebbe arrivare a concordare con le Autorità che in ogni parrocchia possa presenziare un piccolo gruppo di fedeli, convocato dal parroco, con la rigorosa osservanza delle norme di tutela sanitaria. In tal modo, si osserva, le celebrazioni diffuse in radio, televisione e Rete potrebbero mantenere un segno di comunità e presentarsi in maniera meno innaturale, rispetto a riti officiati dal solo presbitero.
La sintesi completa – con i suggerimenti per la Domenica delle Palme come per la Messa crismale, il Triduo pasquale, le Confessioni e le manifestazioni della pietà popolare – è stata inviata in data 20 marzo ai Presidenti delle Conferenze Episcopali Regionali e, contestualmente, alla Nunziatura e alla Segreteria di Stato, nella scia di quello stile di piena condivisione che ha caratterizzato pressoché ogni passo di questa stagione.
Alla Segreteria di Stato, in particolare – nel corso di un incontro avvenuto nella giornata di sabato 21 – la Segreteria Generale ha nuovamente rappresentato le istanze dei Vescovi italiani, soffermandosi in particolare sui passaggi principali del testo di sintesi. Il confronto è stato quindi aggiornato agli inizi della settimana entrante, quando – per un verso – sarà maggiormente definito il calendario e le modalità delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre e – per l’altro – si avrà un’ulteriore prontezza della situazione sanitaria.
Alcuni passaggi, in questa direzione, sono stati fatti anche con la Presidenza del Consiglio dei Ministri; da ultimo, hanno visto la consultazione anche di un paio di virologi.
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Nell’incalzare della cronaca di questi giorni – con i mezzi militari, che trasportano verso i forni crematori le bare di molte persone morte senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti della fede – venerdì 27 marzo i Pastori che ne avranno la possibilità si recheranno da soli ai cimiteri delle rispettive città per un momento di preghiera e benedizione. L’intenzione dei Vescovi è quella di affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonché di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore.
Nella stessa giornata del 27 marzo, alle ore 18, il Santo Padre presiederà un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota: invita tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. “Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria”, ha spiegato al termine dell’Angelus di questa domenica 22 marzo. Ancora il Papa propone a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo, recitando tutti insieme la preghiera del Padre Nostro mercoledì 25 marzo a mezzogiorno: “Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo – ha aggiunto – possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto”.
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Sabato 21 marzo Caritas Italiana lancia una campagna di raccolta fondi a sostegno delle Diocesi che hanno reso disponibili alcune loro strutture all’accoglienza di operatori sanitari che dopo il lavoro non possono rientrare in famiglia per non mettere a rischio i familiari; alla Protezione Civile; a persone in quarantena; a persone senza fissa dimora.
Una prima mappatura disegna una geografia della carità che abbraccia nella stessa rete solidale Milano, Bergamo, Brescia, Lodi, Pavia, Gorizia, Belluno-Feltre, Piacenza, Parma, Roma, Taranto, Cremona, Crema, Rimini, Lanusei, Tricarico, San Marco Argentano-Scalea, Bari-Bitonto, Nardò-Gallipoli, Cerignola-Ascoli, Reggio Calabria, Cassano allo Jonio, Siracusa… L’incoraggiamento della Presidenza della CEI a muoversi in questa direzione trova immediato riscontro in queste ore, che vedono la risposta generosa di Alba, Torino, Città di Castello, Frascati, Tivoli e Palestrina, Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Matera – Irsina, Camerino, Locri – Gerace, Catanzaro Squillace, Pesaro – Urbino, Macerata, Senigallia, Jesi…
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Rientra in un’attenzione al mondo del lavoro, il contributo – pubblicato domenica 22 marzo – Il tempo della cura: il lavoro al servizio della persona, curato da Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, Ufficio Nazionale per la pastorale della salute, e Caritas Italiana, in continuità con una riflessione iniziata la scorsa settimana. La preoccupazione per la situazione si mescola alla riconoscenza e all’incoraggiamento per quanti si spendono quotidianamente con dedizione nelle case o nelle strutture di assistenza., assicurando i servizi fondamentali alle persone più fragili e vulnerabili.
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A seguito di ripetute richieste di Vescovi e di Conferenze Episcopali Regionali, pervenute alla Segreteria Generale all’indomani della Nota della Penitenzieria Apostolica del 20 marzo, la Presidenza offre un indirizzo orientativo circa l’assoluzione a più penitenti, senza previa confessione individuale. Viene così reso disponibile un modello di decreto, affidato al discernimento di ogni Vescovo.
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Sul versante politico, l’attività della Segreteria Generale si è manifestata in alcuni passaggi, che hanno portato a rappresentare le problematiche legate alla ricostruzione delle chiese terremotate, un’istanza delle Forum delle Associazioni familiari – volta a misure di sostegno delle famiglie in base al numero dei figli – e la difficile situazione in cui versano le scuole paritarie.
A quest’ultimo proposito, nel corso di una duplice interlocuzione ministeriale – dopo aver ricordato quanto in Italia sia ancora penalizzante per una famiglia scegliere la scuola paritaria – si sono avanzate alcune richieste essenziali: l’istituzione di un fondo straordinario, adeguatamente finanziato per la erogazione di contributi aggiuntivi alle scuole paritarie per l’anno scolastico 2019/2020, a tutela dei dipendenti e del servizio svolto alle famiglie; la detraibilità integrale delle rette pagate dalle famiglie per la frequenza scolastica e per i servizi educativi nelle scuole paritarie nel corso del 2020; l’accesso ai fondi previsti per le “Piattaforme didattiche a distanza” anche per le scuole paritarie; l’azzeramento delle imposte (ires, irap …) e i tributi locali nel 2020.
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Infine, oltre a richiamare l’offerta quotidiana dedicata alla preghiera, alla riflessione e alla formazione dal palinsesto di Tv2000 e del Circuito radiofonico InBlu, nonché il contributo informativo e di approfondimento di Avvenire (gratuito online) e dell’Agenzia Sir, un passaggio sul sito https://chiciseparera.chiesacattolica.it/: nella settimana oltre 100mila visite; 74mila visitatori unici, 216mila pagine viste; 158mila pagine viste uniche. Sono state pubblicate ad oggi 400 pagine, tra articoli, buone prassi dalle Diocesi, sussidi, preghiere… Anche Rai Uno, oltre ai consueti appuntamenti – la S. Messa domenicale e la trasmissione A Sua Immagine, in convenzione con la CEI – sta decidendo di implementare la sua proposta, con l’introduzione di nuovi servizi religiosi.
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La settimana si aprirà con un nuovo progetto di solidarietà, realizzato in sintonia con la Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute – e, rispettivamente, l’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute e Caritas Italiana –: un sostegno economico a quattro strutture ospedaliere e l’apertura di una raccolta fondi, dedicata alla sanità.
La Segreteria Generale
Roma, 22 marzo 2020