Ritornare al Signore non superficialmente, ma con tutto il cuore, nella consapevolezza che la sua misericordia è infinita, questo è l’impegno proposto per il tempo quaresimale. È un tempo in cui la liturgia invita a riflettere sul senso profondo della vita cristiana.
È un tempo speciale di incontro con Dio, di purificazione e di riorientamento della vita, un cammino di riscoperta della nostra interiorità e di conversione che porta alla Pasqua. Digiuno e preghiera sono modi attraverso cui si attua la conversione del cuore, lì dove si radicano i pensieri e le scelte che segnano la vita. Se è sincero, l’atto di penitenza e di cambiamento deve compiersi nel cuore.
È proprio il vangelo ad indicare la strada della preghiera, del digiuno e dell’attenzione al prossimo che versa nel bisogno. Questo cammino ci permette di realizzare la vera “giustizia”, senza la quale non c’è atto religioso autentico.
È questo il cammino di conversione già delineato dalla prima lettura: il perdono e il dono dello Spirito rendono possibile un ritorno a Dio con tutto il cuore, in una relazione sincera e non ipocrita.
Dio stesso assume l’iniziativa del cammino verso di lui, come ci ricorda la seconda lettura: egli ci chiede soltanto di lasciarci riconciliare con lui.
Fonte: Servizio della Parola