La liturgia richiama la nostra attenzione sul ruolo della Parola, l’ascolto della quale crea comunità. L’ascolto è un atto di fiducia, con il quale ci affidiamo a Colui che riteniamo “affidabile” nella e per la nostra vita. Per i cristiani è il Padre che Gesù rivela mediante la sua Parola: essa diventa la vera parola di Dio, sulla quale possiamo fare affidamento. Essa crea quel legame di comunione, con lui e tra di noi, che ci rende credibili anche di fronte al mondo come suoi testimoni.
Il vangelo di oggi ci porta nella sinagoga di Nazaret: qui Gesù annuncia l’“oggi” della liberazione, un “oggi” che si fa sempre attuale ogni volta che la comunità credente fa memoria di questo evento. Anche il rifiuto di allora ad accettare Gesù come parola di Dio ha forza di provocazione per i cristiani di tutti i tempi.
La prima lettura è un brano tra i più suggestivi dell’Antico Testamento: vi si descrive il popolo di Dio radunato dalla Parola, che viene letta e compresa, e che ispira anche il servizio e guida l’azione di governo nella comunità.
Mediante l’immagine del “corpo” la seconda lettura porta a riflettere sul significato dell’essere comunità: la profonda unione creata dalla fede in Cristo è fondamento anche dei diversi ministeri che in essa si sviluppano e che permettono di porsi gli uni al servizio degli altri.
Fonte: Servizio della Parola
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TERZA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
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Lc 1,1-4; 4,14-21
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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