La celebrazione solenne del Natale di Gesรน, contrariamente alla vuota
esterioritร della festa pagana, manifesta la paradossalitร della fede cristiana: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio! Dio si fa uomo, Dio viene a noi nella fragilitร di un bambino, un neonato privo di potere e minacciato dai potenti.
Egli viene fra i suoi, ma i suoi non lo accolgono. Egli รจ la luce che splende nelle tenebre, รจ la vita che puรฒ vincere la morte, ma il mondo lo rifiuta. La forza del Natale sta in questo segno di contraddizione:
Gesรน, il Bambino di Betlemme, ci porta la vicinanza, la giustizia, la grazia
e la veritร di Dio. Tutto รจ affidato alle nostre fragili coscienze.
La liturgia di Natale prevede tre celebrazioni: nella notte, allโaurora, nel giorno.
La parola che di volta in volta viene proclamata annuncia il โVangelo di Nataleโ: in esso si va delineando un cammino progressivo per la comprensione sempre piรน profonda del โmisteroโ celebrato: dai racconti della nascita, con la mangiatoia dove il bambino รจ deposto, con Maria e Giuseppe che lo custodiscono, con gli angeli che lo annunciano e gli
umili pastori che lo accolgono, fino alla parola che rimanda alla sua origine in Dio: il โVerboโ, la Parola creatrice e salvatrice di Dio, si รจ fatto carne e ha preso dimora in mezzo a noi.
Fonte: Servizio della Parola
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