Dio, comunità d’amore. L’immagine di Dio che Gesù ci trasmette e ci lascia in eredità è una immagine di comunione fondata sull’amore. Le comunità cristiane sono perciò chiamate a diventare esse stesse, pur nelle loro diversificazioni, espressioni di tale circolazione dell’amore: la dimensione trinitaria della fede diventa fondamento per costruire esistenze caratterizzate da comunione, comunicazione, dialogo.
Celebrare la solennità della Santissima Trinità significa riconoscere che l’essenza di Dio è sostanzialmente amore e comunione. Fin dal principio della rivelazione biblica, infatti, Dio si rivela come desideroso di relazione, sia nei confronti del creato sia, soprattutto, nei confronti dell’uomo, plasmato a sua immagine e somiglianza.
L’uomo può così partecipare alla pienezza della vita divina, soprattutto in virtù del dono dello Spirito Santo, per mezzo del quale, come ricorda san Paolo, l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori (seconda lettura).
Gesù stesso attesta che lo Spirito Santo porterà a compimento l’opera di salvezza da lui inaugurata, consentendo ai discepoli di pervenire alla verità tutta intera, che per il vangelo è sinonimo di comunione di vita e di grazia.
Anche noi, dunque, in virtù del dono dello Spirito ricevuto nel battesimo e nella cresima, veniamo misteriosamente coinvolti nell’amore trinitario, che alimenta la speranza, nutre la fede e rafforza la carità.
Fonte: Servizio della Parola