Una comunità di inviati. La Parola di questa domenica ruota attorno a due esperienze fondamentali della vita cristiana: vocazione e missione. La grazia di Dio non elimina la nostra collaborazione consapevole e responsabile: siamo inviati ad essere “pescatori di uomini”.
Gesù chiama i suoi discepoli ad essere nel mondo “pescatori di uomini”, coinvolgendoli così direttamente nella realizzazione del progetto di salvezza di Dio. Dio infatti ci salva per grazia, ma non senza la nostra risposta collaborativa. La grazia divina, infatti, non elimina ma perfeziona la disponibilità umana. La chiamata ad essere cristiani, dunque, diventa inevitabilmente “missione”: vocazione e missione definiscono allora la esperienza cristiana nella storia. Il senso della missione sta in un cuore che accoglie la Parola e la diffonde perché porti frutto in ogni parte della terra.
In questa prospettiva il vangelo racconta la chiamata dei primi discepoli da parte di Gesù. Essa comporta, allo stesso tempo, la presa di coscienza della debolezza dei discepoli e la fiducia nella parola di Gesù. La risposta generosa trova concretezza nel lasciare tutto per seguirlo.
Il racconto della chiamata del profeta Isaia, nella prima lettura, ci mette a confronto sia con il sentimento di inadeguatezza da parte dell’uomo, sia con la manifestazione della santità di Dio che può purificare e infondere forza e coraggio per la missione che egli affida.
In modo simile la seconda lettura ci parla della speranza centrale della nostra fede, la speranza che dà senso alla vita nel presente, ossia la speranza di risorgere con Cristo.
Fonte: Servizio della Parola
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QUINTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
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Lc 5,1-11 Lasciarono tutto e lo seguirono.
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: La Sacra Bibbia
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