Non c’è amore senza sacrificio
Gesù parla anzitutto attraverso le Scritture. Chi prende in mano il libro di Dio non incrocerà storie di eroismo facile, fulminee campagne di conquista. La vera speranza non è mai a poco prezzo: passa sempre attraverso delle sconfitte. La speranza di chi non soffre, forse non è nemmeno tale. A Dio non piace essere amato come si amerebbe un condottiero che trascina alla vittoria il suo popolo annientando nel sangue i suoi avversari.
Il nostro Dio è un lume fioco che arde in un giorno di freddo e di vento, e per quanto sembri fragile la sua presenza in questo mondo, lui ha scelto il posto che tutti disdegniamo. Gesù ripete per i due discepoli il gesto-cardine di ogni Eucaristia: prende il pane, lo benedice, lo spezza e lo dà. In questa serie di gesti, non c’è forse tutta la storia di Gesù? E non c’è, in ogni Eucaristia, anche il segno di che cosa dev’essere la Chiesa?
Gesù ci prende, ci benedice, “spezza” la nostra vita — perché non c’è amore senza sacrificio — e la offre agli altri, la offre a tutti.
Fonte: Amen di Aprile 2023
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 24, 13-35.
Foto di Günther Simmermacher da Pixabay