Il Signore ci passa il testimone, ci affida il compito di continuare la sua opera nel mondo. Siamo noi ora, come Chiesa, come comunità e come singoli credenti, le sue mani, la sua bocca, i suoi piedi. Lo siamo nella misura in cui decidiamo di affidarci a lui e di entrare in quel mistero di comunione che è la Trinità.
Nella più celebre icona della Trinità rimane un posto vuoto: ognuno è chiamato a sedersi e a entrare in quella danza d’amore che dà vita al mondo e a ogni essere vivente. Lo possiamo fare solo nella misura in cui restiamo nel Signore Gesù, come lui rimane nel Padre.
Non sono importanti le opere che compiamo; ciò che conta è rimanere in lui, credendo nel suo amore più forte della morte e, ciò che ai nostri occhi sembra insignificante, nella logica del regno è oro prezioso.
Dal Calendario del Patrono d’Italia 2020 – Ed. Biblioteca Francescana